Una gabbia il contratto ADSL?

Una gabbia il contratto ADSL?

Un lettore non fruisce di un servizio ADSL che ritiene insoddisfacente ma per ragioni burocratiche dovrà tenerselo fino a 2003 inoltrato
Un lettore non fruisce di un servizio ADSL che ritiene insoddisfacente ma per ragioni burocratiche dovrà tenerselo fino a 2003 inoltrato


Roma – Spett.le redazione di Punto Informatico, nel lontano agosto 2001, decido finalmente di fare il grande salto di qualità nella connessione ad Internet da casa; dopo aver utilizzato Infostrada per la telefonia fissa con successo per alcuni mesi, decido di passare dall’opzione “Libero@Sogno” ISDN a “ADSL Libero Light” sempre di Infostrada.

In pochissimi giorni, grazie alla possibilità di inoltrare la richiesta di attivazione via internet con un semplice form, i tecnici Telecom portano nella mia abitazione cavo e presa ADSL. Dopo alcuni giorni di “passione” dovuti ad un guasto Telecom nella tramatura ATM, inizio ad utilizzare il servizio.

Avevo scelto la versione base, più economica, ma il servizio funzionava bene: le pagine web si caricavano velocemente, le sessioni FTP avevano velocità medie intorno ai 16k/sec (meno della metà della banda massima disponibile), ma il salto di qualità dall’ISDN era percepibile. Con il passare dei mesi, ed in particolare dai primi mesi di quest’anno, la velocità di navigazione e FTP ha subìto un crollo verticale nei giorni feriali, dalle 17 circa alle 2-3 di notte, la fascia oraria in cui – si sa – i normali utenti sono a casa dal lavoro e possono navigare in Internet. La mattina presto (intorno alle 6) e nei giorni festivi la velocità si mantiene più che accettabile, sta di fatto che è escluso che un utente debba essere costretto a svegliarsi alle 6 del mattino o ad utilizzare il servizio nei giorni di sabato e domenica !

Numerose telefonate al servizio di assistenza di Libero ADSL, l’ultima delle quali il giorno 15.07.2002 intorno alle 20.30, non hanno fatto altro che confermare ciò che temevo: la configurazione del mio sistema era corretta, ma nelle ore di maggior affollamento, la rete Infostrada non garantiva un servizio nemmeno lontanamente accettabile. I tecnici Infostrada mi hanno fatto fare di tutto: mi hanno consigliato di utilizzare un programma chiamato TCP Optimizer per impostare il parametro MTU a 1500, dando inizialmente la colpa ad una impostazione non corretta di tale valore (più precisamente, il parametro MTU size non è corretto o sbagliato, ma più o meno adatto ad una determinata configurazione di rete e protocolli), hanno ricontrollato decine di volte (in varie telefonate) la configurazione sia del computer che del dispositivo di connessione.

Non è cambiato nulla, come ci si poteva aspettare. Non era infatti possibile avere buone prestazioni all’alba di ogni giorno, per poi navigare a 0.6k/sec (valore registrato da DU Meter in sessioni HTTP e da Getright in sessioni FTP) alle 19 a causa di una errata configurazione!

A questo punto il tecnico di Infostrada mi ha fatto fare un test di velocità dal prompt dei comandi; test a dir poco contestabile, dato che prevedeva il download in ftp dal sito ftp.iol.it, guarda caso di Infostrada. Troppo comodo fare un test dall’interno della rete di Infostrada, quando il servizio che Infostrada vende serve per connettersi a tutta la Rete, e non solo ai propri server. Mi aspettavo di riscontrare un valore di trasnfer rate molto elevato, dato che di fatto il trasferimento dati avveniva internamente alla rete Infostrada… ebbene mi sbagliavo! Su oltre 3mb di file, la velocità si è attestata sui 6.6k/sec, meno di una connessione ISDN.

L’ennesimo test mi aveva confermato che la mia decisione di disdire il contratto con Infostrada da agosto 2002, era giusta; rileggendo meglio il contratto vidi però che, esattamente come Telecom Italia, anche Infostrada, che dà luogo all’esecuzione dei contratti in pochissimi giorni dopo un primo form compilato via web, chiede per la disdetta del contratto una raccomandata A/R spedita almeno 60 giorni sulla data di scadenza del contratto, che altrimenti si intende tacitamente rinnovato.


Espongo, non senza rabbia, la mia richiesta all’assistenza clienti che, dopo un colloquio con un addetto amministrativo, mi dice: “Mi dispiace, il contratto è chiaro; lei è fuori dal termine di 60 giorni, quindi dovrà mantenere il servizio fino ad agosto 2003, cioè per un altro anno. Al massimo, ogni mese, potrà chiedere, mediante raccomandata, una richiesta di rimborso per la scarsa qualità del servizio, ma non so dirle quanto le potrebbero dare né se lo daranno. In caso, provi a richiamare in agosto per sapere se nel suo caso specifico possono fare uno strappo alla regola, ma non le assicuro nulla; la raccomandata lei l’ha spedita fuori termine”.

Una vergogna, perchè di questo si tratta, soprattutto leggendo la frase “sfrecciando a velocità altissima” presente sul sito di Libero, a proposito del servizio ADSL pubblicizzato: il contratto è ineccepibile ed inattaccabile, le clausole sono chiare, anche se scritte a caratteri minuscoli: la voce “Impegni e diritti”, di sole 8 righe, non dà alcuna garanzia sulla qualità del servizio, in termini di larghezza di banda garantita, nemmeno all’interno della propria rete (è evidente che non si possono garantire standard di qualità al di fuori di essa), mentre la voce “Obblighi del cliente e disdetta del servizio” unita a “Responsabilità del Cliente” occupa ben 46 righe!

Questa lettera la invio per ottenere da Wind-Infostrada la disdetta del contratto, con la speranza che non ci siano altri “allocchi” come me che si trovino in situazioni analoghe con un fornitore di servizi come Wind-Infostrada che applica condizioni gravose al cliente (in termini di durata minima del servizio, di termine per la disdetta dello stesso), ma che non offre in cambio sufficienti garanzie sulla qualità del servizio.

Fabio Cecchinato

Caro Fabio, abbiamo inoltrato la tua email a Wind-Infostrada e speriamo nei prossimi giorni di poter pubblicare una replica dell’azienda sulle nostre pagine. A presto! La Redazione

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Pubblicato il 26 lug 2002
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