Vende moltissimo la sigaretta elettronica

Vende moltissimo la sigaretta elettronica

I suoi produttori, cinesi, fanno sapere di aver raddoppiato il fatturato e assicurano: elimina i danni provocati dalle sigarette tradizionali. E - assicurano - può persino aiutare a smettere
I suoi produttori, cinesi, fanno sapere di aver raddoppiato il fatturato e assicurano: elimina i danni provocati dalle sigarette tradizionali. E - assicurano - può persino aiutare a smettere

Viene venduta per ora solo in alcuni paesi europei ed asiatici ma, a quanto pare, la sigaretta elettronica , sofisticata replica hi-tech delle sigarette tradizionali, sta conoscendo un vero e proprio boom. Questo è quanto si deduce dai numeri diffusi dal suo produttore, la cinese Golden Dragon Group Ltd., che prevede vendite raddoppiate nel 2007 e una ulteriore espansione sui mercati internazionali.

“Ruyan”, questo il suo nome, è un dispositivo fumabile che costa meno di 200 euro: produce fumo proprio come una sigaretta tradizionale, fornendo a chi aspira solo una dose di nicotina, somministrata sotto forma di vapore. Funziona grazie ad un dispositivo elettronico che ne governa le emissioni e una batteria. “È studiata – ironizza The Raw Feed – per aiutare i fumatori a smettere e far ricca Golden Dragon”.

Un'immagine del prodotto In effetti il suo utilizzo viene propagandato in due modi. Il primo punta sull’aspetto edonistico, nell’idea che la sua sostanziale innocuità ne consenta un uso disinvolto, il secondo sulla salute, in quanto aspirare nicotina consentirebbe nel tempo ai fumatori di cancellare l’abitudine senza troppa fatica. Un miraggio, probabilmente, ma è ciò a cui si aggrappano moltissime soluzioni commerciali che hanno lo stesso scopo, dai cerotti “a lento rilascio” ad altri sistemi più invasivi.

Ma visto che per smettere l’idea che basti l’esercizio della propria volontà non raccoglie molti proseliti, Golden Dragon ritiene di poter invadere i mercati occidentali , come in parte sta già facendo, mandando in soffitta la sigaretta tradizionale e, evidentemente, l’enorme business che c’è dietro.

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Pubblicato il 11 mag 2007
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