Un software per comunicare oltre l'autismo

Un software per comunicare oltre l'autismo

Messa a punto da un prestigioso ateneo spagnolo, viene presentata una soluzione che si propone come veicolo di comunicazione per i ragazzi disabili, autistici o con problemi cerebrali socialmente invalidanti
Messa a punto da un prestigioso ateneo spagnolo, viene presentata una soluzione che si propone come veicolo di comunicazione per i ragazzi disabili, autistici o con problemi cerebrali socialmente invalidanti

SC@UT sta per Sistema di Comunicazione Aumentativa e Adattiva: gestito da due professori dell’ Università di Granada , ha l’ambizioso obiettivo di rendere più facile e socialmente sostenibile la comunicazione tra i bambini con disabilità intellettive quali l’autismo, la sindrome di Down o le paralisi cerebrali, e il mondo esterno.

Il progetto, guidato da José Juan Cañas Delgado, professore di Ergonomia presso la UGR, e dalla professoressa María José Rodríguez Fortiz del dipartimento Sistemi Informatici, ha convogliato l’esperienza e le conoscenze di un team composto da 13 professori dell’università spagnola, dall’associazione ASPROGRADES e da un gruppo di psicologi, psico-pedagoghi e logopedisti.

Gli sforzi dei ricercatori sono stati messi a frutto nel software omonimo, SC@UT appunto, grazie al quale chi ha difficoltà a comunicare con gli altri in maniera normale avrà a disposizione un’interfaccia appositamente progettata per rendergli meno gravoso il compito. SC@UT si installa su un PC, un portatile o un PDA, ed è sin da subito in grado di trasformare il dispositivo impiegato in una propaggine comunicativa in grado di facilitare sia il ragazzo disabile che chi deve comunicare con lui.

SC@UT è “un progetto promosso dal Governo Regionale dell’Andalusia che mira a ridurre le differenze tra le persone disabili e quelle non disabili” ha dichiarato Delgado, che guida i ricercatori. Il tool, pienamente configurabile nei parametri di funzionamento, permette ai diversamente abili di adattarsi ad una società ancora piena di barriere . “Nel mondo attuale, l’integrazione sociale e nel mondo del lavoro è impossibile senza la comunicazione e l’accesso all’educazione”, conclude il professore.

Una volta scaricata e installata dal tutore la versione adeguata di SC@UT dal sito web ad esso dedicato, l’utente colpito da infermità si troverà davanti ad uno strumento in grado di facilitargli l’espressione di bisogni o stati d’animo fondamentali , come la necessità di andare in bagno, la fame, la contentezza, la tristezza o la noia. È incluso anche un sintetizzatore vocale per trasformare simili sensazioni in commenti vocali facilmente udibili da chi si trova nelle vicinanze.

Un maggiore e migliore livello di comunicazione, dice ancora Cañas Delgado, minimizza i comportamenti disgregativi e violenti sovente tenuti dai ragazzi disabili . Molti dei bambini autistici, sostiene il professore, si procurano delle ferite e danno in escandescenze semplicemente per la frustrazione di non riuscire a comunicare agli altri quello che gli passa per la testa (come mirabilmente rappresentato sul grande schermo da Dustin Hoffman in Rain Man – L’uomo della pioggia ). “Se potessero comunicare attraverso SC@UT – continua l’esperto – il problema sparirebbe”.

Attualmente il software viene utilizzato in via sperimentale in 16 diverse scuole della Spagna meridionale, ma il governo dell’Andalusia prevede di estenderne l’impiego all’intera regione. SC@UT si scarica e si installa senza costi per gli utenti, ma gli sviluppatori stanno pensando ad introdurre sistemi di guadagno economico , con il ricavato che verrà interamente devoluto alle associazioni che si occupano di assistere le persone – minorenni o meno – con problemi di comunicazione.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 mag 2007
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