Alleanza sui libri per Google e università USA

Alleanza sui libri per Google e università USA

Si allarga il progetto Book Search, che ora comprende molte delle biblioteche delle principali università americane. Non si placano le polemiche degli editori contrari al progetto
Si allarga il progetto Book Search, che ora comprende molte delle biblioteche delle principali università americane. Non si placano le polemiche degli editori contrari al progetto

Altre dodici università americane hanno firmato un accordo con Google per digitalizzare una selezione delle loro biblioteche, ed inserirla nell’archivio del progetto Book Search di BigG. Lo scopo dell’iniziativa è offrire un uno strumento utile a professori e studenti per accedere a materiale essenziale allo svolgimento della didattica.

Le nuove università che aderiranno al progetto sono la University of Chicago e le undici componenti del celebre Big Ten , una associazione di atenei impegnati con decisione nell’attività sportiva. Tra queste figurano nomi celebri come Indiana, Michigan, Northwestern e Illinois . In precedenza la California University e Harvard avevano già firmato un accordo analogo con Google, che di recente ha anche allargato la sua zona di operazioni all’ Europa con la firma della Bayerische Staatsbibliothek .

Secondo il rettore della Northwestern, Lawrence Dumas , BigG provvederà a digitalizzare il materiale “con un metodo che obbedisce alle leggi sul copyright”. Una dichiarazione che spegne sul nascere le eventuali polemiche sull’iniziativa, vista la posizione degli editori statunitensi su Book Search.

Nonostante Google abbia introdotto la tecnologia DRM nei suoi archivi e consenta un accesso limitato ai libri coperti da diritto d’autore, non sono molte le case editrici convinte dall’approccio di BigG. Eppure Book Search ha raccolto il plauso di celebri editori come Oxford University Press o Harper Collins .

Il modello di Book Search sembra funzionare : lo testimoniano gli stessi utilizzatori, entusiasti della mole di informazioni e di riferimenti bibliografici che il servizio di BigG è in grado di garantire. Ma agli editori la faccenda proprio non va giù: c’è chi propone delle alternative , e chi invece si lascia andare a degli atti eclatanti come sequestrare temporaneamente un paio di notebook per dimostrare la validità delle proprie tesi.

Da maggio Google Book Search è anche in grado di proporre libri che non figurano ancora nel suo archivio: si limita a presentare una serie di proposte basate su quanto si dice in rete sul libro, a consigliare dove acquistarlo o suggerire una vicina biblioteca dove consultarlo.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
12 giu 2007
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