Wardriving, scatta una denuncia a Palermo

Wardriving, scatta una denuncia a Palermo

Si collegava non autorizzato ad una rete WiFi per tenersi in contatto con la figlia ma è stato scoperto e denunciato. Un monito per tutti?
Si collegava non autorizzato ad una rete WiFi per tenersi in contatto con la figlia ma è stato scoperto e denunciato. Un monito per tutti?

Palermo – Una notizia circolata in queste ore sulle agenzie nazionali parla di una denuncia per wardriving che ha colpito a Palermo un uomo di 44 anni, impropriamente definito hacker dai media. Si tratta di una notizia in realtà molto significativa, non capita certo spesso che nel nostro paese si venga denunciati per aver sfruttato la connettività offerta da una rete WiFi non accuratamente blindata.

Stando alle cronache, gli agenti del commissariato Zisa-Borgo Nuovo si sono accorti che l’uomo, attraverso un antennino WiFi e un portatile poggiato sulle gambe al “riparo” del suo autoveicolo, si collegava ad una rete WiFi.

Scoperto l’uomo, che vive in condizioni di indigenza, è scattata la denuncia per accesso abusivo a sistemi informatici e telematici altrui nonché per l’installazione e l’utilizzo di apparecchi atti ad intercettare la connettività. Due reati previsti dalla normativa italiana, come noto molto restrittiva su questo genere di utilizzo del wireless.

All’uomo non è servito spiegare che la sua attività gli consentiva di tenersi in contatto con la figlia, da tempo in un’altra città con la ex moglie.

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Pubblicato il
27 giu 2007
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