X-Finger, il nuovo dito è meccanico

X-Finger, il nuovo dito è meccanico

Costa qualche migliaio di dollari, e permette un'articolazione quanto mai simile alla realtà, senza chip e motori elettrici. Il suo inventore pensa già a una soluzione protesica per la mano - Il video
Costa qualche migliaio di dollari, e permette un'articolazione quanto mai simile alla realtà, senza chip e motori elettrici. Il suo inventore pensa già a una soluzione protesica per la mano - Il video

X-Finger non è uno spin-off di una nota serie Marvel, bensì una singolare protesi medicale meccanica per dita, una soluzione alternativa alla dimensione robotica. Funziona infatti senza batterie o aggeggi elettronici: si basa su un “semplice” meccanismo che con la flessione muscolare permette un’articolazione – della protesi – quanto mai simile alla realtà.

Secondo l’inventore, Dan Didrick, è possibile muovere le falangi meccaniche semplicemente indossando il dispositivo (vedi video in fondo). “Un’unità a batterie può subire guasti”, spiega Didrik, che punta sul fatto che di alternative al proprio sistema non ve ne sono davvero molte: le protesi robotiche esistenti sono solo per le mani e le braccia, ma non sono dedicate esclusivamente alle dita. Eppure sono centinaia di migliaia le persone nel mondo che ogni anno perdono un dito.

X-Finger è realizzato completamente in acciaio e plastica, e questa semplicità probabilmente è stato uno degli elementi che hanno giustificato l’assegnazione del premio Marvels Invent Now Challenge di History Channel. 5mila dollari che hanno permesso all’inventore di Naples, in Florida, di realizzare i prototipi. “Per ora siamo rientrati parzialmente dei costi”, ha spiegato Didrick. “Molte persone sarebbero sorprese del fatto che le dita artificiali in silicone, senza alcuna componente meccanica, possono costare anche 5500 dollari”.

Attualmente la produzione di X-Finger avviene in California, con ritmi che non superano le poche unità alla settimana. Il prezzo di listino di ogni dispositivo è di qualche migliaio di dollari; un prezzo consistente che potrebbe essere abbattuto solo con partnership commerciali di un certo peso.

Didrick, comunque, ha confermato su Wired , di essere intenzionato ad andare avanti anche con lo sviluppo. Il prossimo obiettivo è quello di realizzare un’intera mano articolata, sfruttando la muscolatura del polso.

“Il nostro nuovo metodo di approccio alla tecnologia protesica avrà certamente un grande impatto sul settore, non solo perché cambierà la vita di migliaia di persone, ma anche perché stimolerà l’ingegnosità dei giovani verso lo sviluppo di nuove tecnologie per il futuro”, ha dichiarato Didrick, che all’anagrafe risulta poco meno che 40enne.

Dario d’Elia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
3 lug 2007
Link copiato negli appunti