C'è anche l'Italia nel DVD da 500 GB

C'è anche l'Italia nel DVD da 500 GB

Quattro università europee, una delle quali italiana, mettono a punto una tecnologia di archiviazione ottica che combina registrazione olografica e tecniche tradizionali per ottenere dischi da mezzo terabyte ed oltre
Quattro università europee, una delle quali italiana, mettono a punto una tecnologia di archiviazione ottica che combina registrazione olografica e tecniche tradizionali per ottenere dischi da mezzo terabyte ed oltre

Berlino – 500 GB di dati su di un singolo disco ottico: questo uno dei primi obiettivi di un progetto ambizioso, Microholas , che coinvolge ricercatori internazionali nello sviluppo di tecnologie, dispositivi e materiali fotopolimerici che espandano gli attuali sistemi di storage.

Nato in seno all’ Università di Berlino , e finanziato dalla Commissione Europea, il progetto beneficia della collaborazione dell’ Università Politecnica delle Marche , dell’ Università di Tecnologia ed Economia di Budapest e dell’ Università D’Angers . Insieme, questi istituti hanno messo a punto una tecnica di registrazione ibrida che combina l’olografia con i tradizionali supporti ottici multistrato . A differenza dei dischi tradizionali, come DVD ma anche HD DVD e Blu-ray, questa tecnologia tutta europea è in grado di leggere e scrivere attraverso una struttura tridimensionale contenuta all’interno di un disco a più layer.

I responsabili del progetto sostengono che le tecniche di wavelength multiplexing , unite ad una struttura multilayer, consentono di raggiungere densità di memorizzazione molto elevate, e questo a costi sensibilmente inferiori a quelli di un tipico media olografico.

Lo staff di scienziati tedesco ha già messo a punto un prototipo di disco da 500 GB contenente ben 50 layer sovrapposti , ciascuno di 10 GB. Entro il 2010 il progetto conta di sviluppare un supporto con capacità doppia, pari a 1 terabyte : in questo stesso arco di tempo i media Blu-ray e HD DVD dovrebbero rispettivamente raggiungere 100 GB e 60 GB.

“Registrando i dati nel volume del disco, la tecnica microolografica ha le potenzialità per fornire una grande capacità per singolo supporto, un’elevata protezione dei dati archiviati ed anche un basso costo di produzione”, si legge nel sito del progetto.

I ricercatori sottolineano come i dischi basati sulla tecnologia Microholas, che avranno l’aspetto di DVD trasparente, forniranno ” un’eccellente robustezza e durata “, garantendo una vita effettiva di almeno 100 anni.

Per quanto riguarda la velocità, l’attuale prototipo di disco Microholas può essere letto a circa 50 Mbit per secondo : entro pochi anni, tuttavia, i ricercatori contano di spingere questa velocità a 200 Mbps. Su questo fronte Blu-ray può camminare a testa alta: i supporti BD-R 4x che sta per lanciare sul mercato Panasonic sfiorano infatti i 150 Mbps.

Una tecnologia apparentemente simile a quella Microholas è la Micro-Reflector di Sony . Anch’essa utilizza una tecnica di registrazione olografica abbinata a tradizionali dischi multilayer ed anch’essa promette, nella sua iniziale implementazione, capacità di 500 GB per singolo disco ottico.

Le tecnologie olografiche applicate a tradizionali dischi da 12 cm di diametro sono per altro diverse, tra le prime c’è Tapestry di InPhase Technologies , una delle poche ad essere già sbarcate sul mercato.

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Pubblicato il
9 lug 2007
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