EDI&SONS, la rabbia degli utenti

EDI&SONS, la rabbia degli utenti

Sui newsgroup si scatena la protesta contro il fornitore di accesso. Che ieri con un comunicato ha avvertito gli utenti che i numeri verdi per la connessione non sono più raggiungibili. Un'abbonata EDI&SONS risponde a Brunelli
Sui newsgroup si scatena la protesta contro il fornitore di accesso. Che ieri con un comunicato ha avvertito gli utenti che i numeri verdi per la connessione non sono più raggiungibili. Un'abbonata EDI&SONS risponde a Brunelli


Roma – Non si vede la fine della vicenda EDI&SONS, letteralmente “scoppiata” in mano al provider negli ultimi dieci giorni. Gli utenti sono in rivolta, come indica la massiccia presenza di messaggi infuocati sui newsgroup e nei forum delle notizie che Punto Informatico ha dedicato alla vicenda negli ultimi dieci giorni.

Una situazione che ieri si è ulteriormente aggravata. In un comunicato pubblicato sul proprio sito e inviato agli utenti via email, EDI&SONS ha annunciato che i numeri verdi utilizzati per le connessioni Internet “potrebbero risultare momentaneamente non raggiungibili”. Chiamando quei numeri, un messaggio di Telecom Italia avverte che “il numero selezionato non è attivo”, messaggio che può indurre a ritenere che il numero verde abbia definitivamente cessato di esistere.

In alternativa al numero verde, EDI&SONS ha invitato gli utenti ad utilizzare altri numeri per la connessione, numeri che però sono a pagamento. Non solo, si tratta di numeri che, se chiamati da chi non si trova nell’area di Perugia, si trasformano in interurbane, con costi aggiuntivi per l’utente. Anche per questo già ieri sera molti utenti EDI&SONS hanno dichiarato di essersi trasferiti su altri provider e connessioni dial-up tradizionali…

Il comunicato ha creato ulteriore sconcerto tra gli utenti, ormai coalizzati attorno al sito ufficiale della protesta . Sito sul quale si raccolgono le testimonianze dei tanti che sembrano intenzionati a perseguire il provider con un’azione legale non solo per i disservizi ma anche per la cessazione del servizio che, come si ricorderà, è stata imposta a numerosi utenti, accusati da EDI&SONS di aver abusato del servizio mettendo in crisi le infrastrutture di connessione.

Della situazione delle flat italiane ha iniziato ad interessarsi anche il Codacons, sebbene senza nominare i provider per i cui disservizi “molti utenti protestano”.


Web – Leggo sul vostro numero di oggi l’intervista con Paolo Brunelli che illustra i recenti problemi con i contratti flat rate di Edi&sons e mi perplimo non poco.

Secondo il Sig.Brunelli le difficoltà sulla linea Internet per Edi&sons sono da ricondursi al comportamento degli scellerati utenti i quali, avendo sottoscritto un contratto per collegarsi ad internet 24 ore al giorno, addirittura sfruttano a pieno il tempo pattuito e conseguentemente li accusa di compiere un “abuso”; pertanto tali personaggi ricevono un’illuminante lettera in cui gli viene comunicata la risoluzione immediata del contratto – pagato anticipatamente pronta cassa – per “utilizzo in maniera esagerata della connessione”.

Ci sarebbe da discutere non poco sul fatto che chi paga per una connessione 24 ore al giorno è nel pieno diritto di usufruirne effettivamente per tutto il tempo consentito, ci sarebbe anche da spendere due parole sul fatto che se il rapporto modem-utenti è 1 a 5 c’era da immaginarselo che 4 ne restavano fuori.

E ‘ semplicemente stupefacente che chi utilizza il servizio che ha acquistato compie un abuso mentre l’imprenditore quantomeno improvvido è una povera vittima di sfacciati che effettuano usi smodati.

Sarò sicuramente una malpensante, ma mi spuntano nella testolina insane riflessioni che mi portano a paragonare noi utenti alle galline allevate in batteria. Chi entra in Internet viene figurativamente sistemato nell’enorme capannone dell’allevamento ed il suo scopo e quello di razzolare navigando in rete becchettando tutti i banner pubblicitari possibili ed immaginabili, sempre sotto i riflettori e le telecamere pronte a registrare quale mangime gradisce di più perché i profili dei polli valgono quanto oro per non parlare delle continue offerte e vendite che vengono sventolate davanti al becco dei pennuti.

Non sia mai che il pollo lasci l’impronta della zampa quando razzola, avrà il suo nido infestato di messaggi di ogni tipo, dal famoso pollo danese che riceve le buste con i soldi dentro all’offerta di osservare galline sporcaccione per pochi dollari… ma in fondo il pollo cammina nello strame e quindi perché sorprendersi se gli mandano sterco?


Purtroppo questa grottesca fattoria che si chiama Itaglia partorisce ogni giorno predatori diversi che oltre a rincorrere unicamente il profitto lo pretendono anche senza opportuni investimenti, ma si sa che investire costa e le galline possono sempre essere tacitate visto che hanno un solo recinto-web dove scorrazzare ed all’ennesimo sopruso ci sono tanti starnazzamenti ma nessuna azione.

Fuor di metafora è sempre più chiaro che chiunque si avvicini alla rete vada trattato alla stregua del più becero consumatore, va bene che le nostre scelte siano catalogate, irreggimentate e vendute, che le nostre caselle di posta ricevano messaggi di ogni tipo, che la voglia di ascoltare 3 o 4 pezzi di un disco prima di sganciare 40 mila lire sia definita pirateria.

In fondo perché pretendere che l’utilizzo di una connessione internet nei modi e nei termini previsti dal contratto sia corretto e legale?

Ha mai riflettuto nessuno sul fatto che i soprusi poi si scontano e che se gli utilizzatori della rete smettono di girare nel web e si ritirano in usenet hanno finito i giochi i geni dei portali ed il business on-line?

E se ricominciassimo tutti a connetterci per una o due ore al giorno come tempi ante-flat i Brunelli di turno a chi venderebbero i loro servizi? Davvero si sottovalutano tanto i polli per pensare di poter agire nel far west virtuale?

Non sono sicura del comportamento degli altri utenti, ma personalmente dopo la revisione prezzi della flat-rate di Wind (trasformazione delle connessioni Flat su linea ISDN in connettività a tempo) e l’attuale lettera Edi&sons limiterò i miei razzolamenti ai newsgroup e le mailing-list da usare off-line, stanca di essere profilata e presa in giro.

Se Edi&sons non ha un adeguato ritorno in termini di profitto sarebbe stato corretto annunciare lo stop ai nuovi contratti senza contorsionismi mentali per trovare colpevolezze su chi ha soltanto usufruito di un servizio anticipatamente pagato, in fondo non era così imprevedibile l’ipotesi che un sottoscrittore di flat-rate avesse l’intenzione di collegarsi ad internet per più di 3 o 4 ore quotidiane.

Tra l’altro sarebbe anche interessante il punto di vista legale su questa vicenda, chissà che qualche gallina non si rivolga ad un guardiano di fattoria?

Saluti,
Luisa Proietti De Santis

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Pubblicato il
21 feb 2001
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