I 10 che sconvolsero l'e-commerce

I 10 che sconvolsero l'e-commerce

Negli ultimi 10 anni hanno rappresentato i momenti di svolta del commercio elettronico. Siti e tecnologie che hanno forgiato un business globale. Li applaudono gli industriali di settore. La classifica
Negli ultimi 10 anni hanno rappresentato i momenti di svolta del commercio elettronico. Siti e tecnologie che hanno forgiato un business globale. Li applaudono gli industriali di settore. La classifica

Software and Information Industry Association ( SIIA ) ha pubblicato la classifica dei ” dieci eventi più importanti dello sviluppo del e-commerce negli ultimi 10 anni “. La lista, compilata con l’ausilio di numerosi esperti del settore, spazia tra hardware e software e premia la natura di Internet che ha consentito alla “creatività e allo spirito imprenditoriale di fiorire”.

“Il commercio elettronico è stato un importante motore per la crescita dell’economia globale e ha dato il là alla nascita di una moltitudine di prodotti e servizi innovativi” ha detto Ken Wasch, presidente SIIA: “La lista include molti strumenti che sono diventati talmente familiari che abbiamo scordato non esistessero dieci anni fa. WiFi, banda larga e standard aperti sono semplicemente fondamentali per l’e-commerce oggi”.

Al primo posto si classifica Google , datato settembre 1998 . Il motore di ricerca più importante ha contribuito più di tutti, a sentire SIIA, al cambiamento e allo sviluppo della rete delle reti nell’ultima decade. BigG si è poi evoluto, arrivando ad offrire servizi per posta, blog, mappe e pubblicità. Proprio in quest’ultimo ambito ricompare in quinta posizione, dove viene premiato AdWords : dal 2000 in poi, la crescita della piattaforma ha condotto Google verso la leadership del settore. Oggi AdWords detiene oltre il 40 percento del mercato pubblicitario online .

Si piazzano rispettivamente al secondo e al settimo posto banda larga e WiFi . La prima ha consentito l’evolversi degli strumenti per la vendita online, migliorando la comunicazione e la qualità dell’offerta. Le reti senza fili, da parte loro, consentono di tenere aperto un canale con Internet ovunque: e questo significa anche migliorare i servizi di gestione e trasporto della merce.

Sul podio non poteva mancare

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

eBay (1997), che con le sue aste ha avviato un massiccio commercio di beni di consumo a livello nazionale ed internazionale: oggi c’è persino chi vive unicamente di quello che guadagna su eBay. Solo un gradino più sotto, ma fuori dalla zona medaglie, Amazon : per lungo tempo, e forse ancora oggi, il sito per la vendita di libri (e cd, elettronica, ormai quasi qualsiasi oggetto) è stato il punto di riferimento per tutte le attività di vendita in rete, mostrando la forza che il commercio elettronico avrebbe guadagnato negli anni a venire.

A metà classifica, sesto posto, si piazza l’HTML 4.0 ( 1997 ) e gli altri standard del World Wide Web Consortium : grazie alla loro natura aperta hanno permesso la creazione di un gran numero di opportunità per moltissimi imprenditori. Un po’ a sorpresa, all’ottavo posto compare invece lo user generated content ( UGC ): impossibile, secondo gli esperti SIIA, stabilire oggi quale sarà l’impatto finale del citizen journalism e di tutti quei contenuti messi in rete quotidianamente dagli utenti. Ma il caso di YouTube dimostra come la rete diventerà sempre di più terreno di scontro e confronto tra produttori, detentori del copyright e consumatori.

Agli ultimi due posti della classifica si piazzano due aziende, da poco diventate concorrenti nel mondo della telefonia, con prodotti molto diversi: Apple e RIM . La prima ha rivoluzionato il mercato musicale con iTunes , stroncando arrecando un duro colpo al commercio di CD e promuovendo le tecnologie necessarie alla protezione del diritto d’autore . La seconda, con i suoi “uffici mobili” Blackberry ha cambiato i parametri della connettività: con la posta elettronica e il web disponibili dappertutto, operatori ed acquirenti possono portare l’e-commerce ovunque desiderino.

C’è da dire che il grande ottimismo sull’e-commerce ostentato dagli operatori del settore, a volte serve a superare con un sorriso numeri non sempre esaltanti, sebbene sempre in crescita. Mentre negli Stati Uniti il mercato digitale inizia a stagnare – sembrano lontane le percentuali di crescita del 25 percento all’anno che si registravano fino a pochi mesi fa – in Europa l’e-commerce sembra godere di un buon momento di salute . Cambiano peraltro gli acquisti e le modalità con questi avvengono, con l’Italia che come al solito stenta a raggiungere i livelli del resto del vecchio continente.

Luca Annunziata

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
16 lug 2007
Link copiato negli appunti