Bloccati 10mila domini .eu

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Secondo il consorzio che li amministra sono stati tutti registrati da una donna cinese che ora viene accusata di cybersquatting. L'imprenditrice non si dà per vinta e denuncia tutti
Secondo il consorzio che li amministra sono stati tutti registrati da una donna cinese che ora viene accusata di cybersquatting. L'imprenditrice non si dà per vinta e denuncia tutti

Non c’è un momento di calma per i domini europei: EURid , il consorzio che ne gestisce la registrazione tramite i suoi affiliati, ha annunciato di aver bloccato 10mila domini registrati da una cittadina cinese .

Stando ad EURid, le policy relative alle registrazioni consentirebbero al consorzio di procedere alla cancellazione, ossia a far tornare quelle 10mila estensioni di dominio a disposizione di tutti, sul mercato. Ma, come evidenzia The Register , i legali del consorzio preferiscono procedere solo dietro mandato di un tribunale .

Mandato che potrebbe arrivare, ma ci vorrà del tempo. Anche perché l’imprenditrice cinese, decisa ad entrare in forze sul mercato europeo, ritiene che i propri diritti siano stati violati e per dimostrare che non sta scherzando ha già depositato una denuncia in Belgio contro il consorzio.

“Questa donna – insistono i legali di EURid – ha registrato più di 10mila domini, è senza dubbio una cybersquatter. Sappiamo che vende questi nomi a dominio in giro per prezzi elevati. Un fenomeno che non ci piace affatto ma che non ha niente di illegale”. Il problema, dunque, non è l’attività di rivendita dei domini ma l’appropriazione di un numero così elevato di nomi da parte di un soggetto a cui EURid non riconosce il diritto di registrarli.

Contattata da EURid, l’imprenditrice ha dichiarato di essere residente a Londra ma ora EURid non ci crede e ritiene che non lo sia e che, di conseguenza, non avendo “sede” nell’Unione Europea, non abbia alcun diritto a registrare quei domini. “Nessuno ha bisogno di 10mila domini – sostengono i legali del Consorzio – Molti si sono lamentati con noi perché sono stati contattati o hanno contattato quella persona, che chiedeva un’offerta per rivenderli. I prezzi erano tra i 500 e i 1500 euro”.

L’attività di “difesa” di EurID è sempre più intensa. Sul suo sito campeggia anche un avviso contro spammer che utilizzano il suo nome e l’estensione.eu per guadagnare nuovi clienti desiderosi di un dominio.eu, spammer che spediscono mail truffaldine spacciandosi per enti di registrazione accreditati. Ma non lo sono affatto e quelle lettere, come quelle di qualsiasi spammer, vanno cestinate subito.

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Pubblicato il
11 set 2007
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