Porta il laptop a riparare. Arrestato

Porta il laptop a riparare. Arrestato

Condanna pesante per un autore in viaggio negli States col suo portatile, su cui sono state rinvenute immagini di pornografia infantile dal tecnico informatico incaricato della riparazione
Condanna pesante per un autore in viaggio negli States col suo portatile, su cui sono state rinvenute immagini di pornografia infantile dal tecnico informatico incaricato della riparazione

Michael Fortino non pensava certo di essere accusato di traffico di materiale pedopornografico né di finire in galera, quando ha portato il suo PC per alcune riparazioni da Best Buy , celebre catena commerciale americana. Sulla sua strada si è però frapposto un tecnico di Geek Squad , che dopo aver dato un’occhiata al laptop ha pensato bene di denunciare quanto da lui scoperto alle autorità mettendo Fortino in guai grossi con la giustizia USA.

Le forze di polizia, dopo aver ottenuto un mandato per esaminare il PC, si sono trovate davanti a 130 immagini di pornografia infantile , un video commerciale di simile risma e due clip catturate con una camera nascosta ritraenti due ragazzine che si spogliano per entrare in piscina.

Fortino, descritto come “autore, speaker e personalità dei media”, è stato pizzicato a Fayetteville, Arkansas durante un viaggio di lavoro. Avendo varcato il confine di stato portando con sé il laptop con sopra i contenuti incriminati, l’uomo è stato accusato di traffico inter-statale di pornografia infantile . Il suo reato è diventato così federale con l’aggravante dello sconfinamento. Accusa che si è poi trasformata in questi giorni in una sentenza che lo costringerà in prigione per 135 mesi, più di 11 anni, e ad una multa di 10mila dollari.

E il PC dove andrà a finire? Confiscato, assieme a una videocamera e disposto secondo i termini di legge.

Di certo non è la prima volta che Best Buy si rivela crocevia di prove tecnologiche importanti ai fini legali : basti pensare alla vicenda di Jammie Thomas , la donna accusata dalle major di aver condiviso circa 2mila brani illegali sul P2P, che ha sostituito il proprio hard disk nel 2005 nella celebre catena commerciale. Disco che secondo l’accusa avrebbe potuto contenere le prove necessarie per inchiodare la Thomas.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 5 ott 2007
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