CCIA: la UE sa difendersi da Microsoft

CCIA: la UE sa difendersi da Microsoft

Il responsabile dell'associazione che raccoglie molti rivali di Microsoft ritiene che la politica UE non abbia subito le influenze dell'azienda quanto quella americana
Il responsabile dell'associazione che raccoglie molti rivali di Microsoft ritiene che la politica UE non abbia subito le influenze dell'azienda quanto quella americana


Roma – Edward Black, presidente della CCIA, la Computer and Communication Industries Association, che raccoglie alcuni dei più importanti rivali di Microsoft, si è definito “soddisfatto perché il sistema europeo si dimostra meno vulnerabile di quello statunitense all’illecita influenza politica che un colosso come la Microsoft è in grado di esercitare ed ha esercitato sul sistema politico ed amministrativo statunitense”.

Sebbene Microsoft stessa si sia pubblicamente mossa a Washington in relazione al proprio caso che la contrappone ancora a nove stati federali sulle questioni antitrust, quelle di Black sono accuse pesanti, perché si parla di illegalità. Nel “premiare” l’Europa, Black si riferisce al caso antitrust relativo a Microsoft all’esame della Commissione UE, un caso “solido ed ha ottime basi, di conseguenza sono convinto che lo scorretto comportamento di Microsoft sarà riconosciuto e che saranno imposti i rimedi appropriati”.

La Commissione, come noto, sta valutando se Microsoft abbia utilizzato la propria posizione dominante sul mercato per tentare di ostacolare illecitamente la concorrenza nel mondo dei player multimediali dopo l’introduzione del suo Windows Media Player.

Secondo Black entro la fine di settembre i giudici americani emetteranno le proprie decisioni in merito al caso antitrust ed entro la fine di quest’anno lo farà anche la Commissione UE.

Nella CCIA sono operative, tra gli altri, Yahoo!, Oracle, AOL Time Warner, Nokia e Nortel Networks.

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Pubblicato il
12 set 2002
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