Barava a poker online. Preso

Barava a poker online. Preso

Si indaga su una presunta frode in un torneo di poker online. Sospetti sull'ex-CEO. La Commissione Gioco d'Azzardo entra in azione. Ma ci si può fidare delle web-bische?
Si indaga su una presunta frode in un torneo di poker online. Sospetti sull'ex-CEO. La Commissione Gioco d'Azzardo entra in azione. Ma ci si può fidare delle web-bische?

La faccenda delle partite truccate su Absolute Poker, uno dei più noti tavoli verdi del web, è diventata scottante . Le voci si rincorrevano già da settimane , ma solo nelle ultime 72 ore sono arrivate le prime conferme: prima una coppia di intraprendenti giocatori ha spulciato per bene tra i log delle partite di un torneo dello scorso settembre, poi è arrivata la notizia che la Kahnawake Gaming Commission – l’organismo gestito da una tribù di nativi americani che ha concesso la licenza di gioco – avrebbe dato il via ad una inchiesta formale .

Sotto accusa c’è Scott Tom, ex-CEO dell’azienda, che avrebbe sfruttato la sua conoscenza dell’apparato informatico dietro le sale da gioco virtuali per trarne un beneficio economico illegittimo. Grazie ad una sorta di super-account , era in grado di “vedere” in tempo reale le carte in mano a tutti i giocatori , e avrebbe passato queste informazioni ad uno o più conoscenti, consentendo loro una facile, ma truffaldina, vittoria. Un danno non da poco all’immagine di Absolute Poker, che ora dichiara di essere sempre stata all’oscuro di tutto e di voler collaborare con le autorità.

Ecco come lo facevano
La storia comincia quando il secondo classificato del torneo, CrazyMarco, inizia a sospettare di essere stato battuto con qualche trucchetto. Nelle partite online è possibile, e neppure troppo insolito, chiedere copia del log delle mani giocate per dargli un’occhiata. CrazyMarco decide di reclamare : in risposta, Absolute Poker gli invia un foglio elettronico da quasi 10 megabyte, zeppo di numeri e sigle quasi incomprensibili, che avrebbe dovuto raccontare la storia della partita attraverso tutte le carte e tutte le mosse giocate da Marco sul tavolo verde.

Serinda Swan, testimonial per Absolute Poker Passa un mese e l’eco del reclamo non si sopisce: nei forum in cui si discute di poker online si chiacchiera ancora della vicenda, e del sospetto, covato da tempo, che su Absolute Poker non tutto funzioni sempre alla perfezione . A questo punto entra in scena N82 50 24 , un ragazzo di Atlanta (Georgia) noto per aver creato un sito sulle statistiche di gioco per il poker online. Si mette al lavoro e “sbroglia” il log, facendo due scoperte.

La prima è che, per un banale errore o una dimenticanza (ma qualcuno sospetta anche che possa trattarsi di un dipendente troppo zelante), Absolute Poker non abbia inviato a CrazyMarco soltanto le registrazioni delle sue carte, bensì l’intero archivio di tutti i tavoli a cui si era giocato durante quel torneo , comprensivo di tutte le carte in mano a tutti i concorrenti, e di tutti gli osservatori delle partite.

La seconda – più interessante – è che, dalla terza mano in poi, il vincitore, PotRipper, era diventato pressoché imbattibile: mai una sbavatura nel suo gioco. Anche con delle ottime carte in mano PotRipper lasciava, se gli avversari avevano di meglio. E se invece c’era spazio di manovra rilanciava pesantemente. Per una strana coincidenza, l’inizio della fortuna sfacciata di PotRipper coincideva con l’arrivo tra gli osservatori dell’utente numero 363 . Quest’ultimo sarebbe rimasto lì a guardare per il resto della partita, senza mai lasciare il tavolo: un comportamento quantomeno insolito.

A questo punto, N82 50 24 e altri si rimettono al lavoro: risalgono dal numero dell’utente al suo indirizzo IP, e da questo al proprietario dell’account , sempre grazie al miracoloso log. Risultato: l’IP in questione è in Costa Rica, dove si trovano anche i server di Absolute Poker. L’utente 363 ha tutta l’aria di essere una talpa, un suggeritore che in qualche modo passava a PotRipper informazioni sulle carte degli altri giocatori.

Il resto è storia. Si scopre che lo stesso IP ha avuto accesso al server anche con un altro account, e che entrambi possono essere ricondotti a Scott Tom, l’ex-CEO di Absolute Poker. L’account di PotRipper sembra che invece appartenga a AJ Green , anche lui in passato alle dipendenze di Absolute Poker, nonché grande amico del vecchio CEO.

Di seguito una ricostruzione filmata della partita incriminata, realizzata con i dati ottenuti dal log:

Luca Annunziata

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Pubblicato il
19 ott 2007
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