Pirateria, tutti i numeri di FPM

Pirateria, tutti i numeri di FPM

I conti dell'attività svolta contro la pirateria dentro e fuori dalla rete tra il 2006 e il 2007. Tra denunce, arresti e sequestri. Il P2P? Costa 70 milioni di euro l'anno solo in Italia
I conti dell'attività svolta contro la pirateria dentro e fuori dalla rete tra il 2006 e il 2007. Tra denunce, arresti e sequestri. Il P2P? Costa 70 milioni di euro l'anno solo in Italia

No, la Federazione contro la Pirateria musicale, emanazione della Federazione della musica italiana FIMI , non vede segni di miglioramento: in Italia si continua a non badar troppo alla legalità pur di accaparrarsi la musica di proprio interesse. E ora FPM, a poche ore dal sequestro di OiNK a cui fa esplicito riferimento, racconta i numeri della pirateria italiana .

Sequestri

Sono, come si può vedere nel grafico qui sopra, numeri composti dai risultati delle operazioni contro la contraffazione e lo spaccio di musica non autorizzata, condotte sui marciapiedi delle grandi città italiane, sulle spiagge ma anche online. “In Italia – sostiene FPM – la pirateria musicale rappresenta il 26% del mercato e genera perdite all’industria legittima per centinaia di milioni di euro”. Il calcolo, come sempre, viene svolto sul fatturato che si sarebbe realizzato qualora chi ha catturato musica pirata l’avesse invece acquistata a prezzo di listino.

Il nostro paese, spiega FPM, è tuttora nella lista “nera” degli stati con un livello di pirateria “ben sopra la soglia di rischio”, ossia oltre un livello che viene considerato non solo dannoso ma anche pericoloso per la sopravvivenza e la crescita del segmento industriale che viene “aggredito”.

Nel 2006, racconta la Federazione antipirateria, “sono stati sequestrati oltre due milioni di supporti musicali masterizzati (CD e DVD) e 1.700 masterizzatori con oltre 380 arresti. Nei primi sei mesi del 2007 i supporti illegali rinvenuti dalle forze dell’ordine sono stati 1,2 milioni mentre i masterizzatori sono stati 1.651, gli arresti sono stati 190”.

File sharing
Le cifre diffuse da FPM affermano che nel corso del 2006 le attività di file sharing finalizzate al download abusivo di musica “hanno provocato un calo nelle vendite di musica registrata stimabile intorno al 30%, con una perdita che sfiora i 70 milioni di euro”. Anche in questo caso si tratta di stime che collegano il numero di file scambiati tra utenti con il valore di quella musica sul mercato , un paragone già più volte stigmatizzato da più parti come inaffidabile ma che periodicamente si ripropone nelle elaborazioni e nelle stime dell’industria di settore.

Sia come sia, “fino ad oggi – spiega FPM – sono stati oltre 170 i soggetti denunciati per aver condiviso file abusivamente su Internet. In Italia la legge sul diritto d’autore punisce la vendita illegale di musica abusivamente duplicata con pene detentive che arrivano fino a 4 anni e con multe anche milionarie. Lo scambio illegale di musica tramite reti informatiche è, secondo la vigente normativa, reato sanzionabile con una multa di 2.000 euro e con una sanzione amministrativa accessoria di 103 euro per ogni file musicale abusivamente condiviso. Scaricare musica senza condividerla è invece punito con la sanzione amministrativa di 154 euro”.

Arresti e denunce

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
25 ott 2007
Link copiato negli appunti