Folena si scaglia contro i balzelli sui CD

Folena si scaglia contro i balzelli sui CD

Con una interrogazione il parlamentare diessino chiede conferma delle imminenti gabelle sui supporti digitali vergini e cassa il progetto: sarebbe paradossale
Con una interrogazione il parlamentare diessino chiede conferma delle imminenti gabelle sui supporti digitali vergini e cassa il progetto: sarebbe paradossale


Roma – Sono in tanti, tantissimi, quelli che hanno reagito all’ipotesi che su CD masterizzabili e altri supporti digitali vengano introdotti nuovi tributi pensati come forma di compensazione per la pirateria informatica e audio-visiva. Ai tanti si è ora associato il parlamentare diessino Pietro Folena in una interrogazione presentata in queste ore.

Come noto, da alcune settimane circola su Internet la notizia di una imminente tassa sui CD registrabili, quelli che vengono utilizzati nei masterizzatori per riprodurre programmi e musica. Circola anche una petizione, promossa da AFDigitale .

Secondo Folena “gli stessi utenti della Rete non hanno le idee chiare. La vicenda nasce da un presunto decreto legislativo che, recependo una direttiva comunitaria, stabilirebbe questo nuovo balzello. Ma non è certo che lo schema diffuso in Rete sia originale o se invece si tratti di una bufala”.

Nell’interrogazione, Folena sottolinea come si tratti di “uno schema di decreto legislativo in applicazione della legge comunitaria, il quale stabilirebbe l’introduzione di una quota del prezzo dei supporti e degli apparecchi atti alla registrazione, da versare alla SIAE, la quale quota, evidentemente, inciderebbe sul prezzo al pubblico dei supporti e degli apparecchi”.

“L’introduzione di tale quota – continua Folena – costituirebbe un aggravio non giustificato per coloro che riproducono, ad uso personale, programmi informatici ovvero brani musicali, e non avrebbe alcuna incidenza sul fenomeno della “pirateria”, configurando così la possibilità che coloro i quali, nel rispetto delle leggi, effettuano copie ad uso personale di programmi informatici e brani musicali, paghino i minori introiti causati dalla “pirateria” al posto di coloro che effettivamente operano in contrasto con le norme che tutelano il diritto d’autore”.

Va detto che, intanto, su newsgroup e altri spazi di discussione non si placano le molte polemiche sull’ipotizzato nuovo balzello sul quale, a questo punto, si spera arrivi rapidamente un chiarimento definitivo.

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Pubblicato il 16 set 2002
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