Sony scrive su dischi a sette layer

Sony scrive su dischi a sette layer

Nello sviluppo della propria tecnologia di registrazione olografica Sony ha compiuto un nuovo passo in avanti. Prossima tappa, superare i 10 layer e puntare sui 500 GB di capacità
Nello sviluppo della propria tecnologia di registrazione olografica Sony ha compiuto un nuovo passo in avanti. Prossima tappa, superare i 10 layer e puntare sui 500 GB di capacità

Tokyo – Sony continua ad affinare la propria tecnologia di registrazione olografica, nota come Micro-Reflector , con l’intento, entro pochi anni, di riuscire a stipare fino a 500 GB su di un singolo disco della dimensione di un DVD.

I ricercatori del colosso giapponese, che in passato sono riusciti a scrivere su di un disco a quattro layer , hanno annunciato di aver masterizzato con successo un supporto da 8 centimetri a sette layer .

Sony non ha specificato quanti dati siano stati scritti sul disco, ma nella versione finale della propria tecnologia, che prevede l’utilizzo di dischi da 12 centimetri, ogni strato sarà in grado di contenere 25 GB di dati . Ne consegue che per sviluppare media da 500 GB, che il colosso spera di mettere a punto non più tardi del 2010 , serviranno 20 layer sovrapposti.

Il prototipo di masterizzatore multi-layer utilizzato da Sony impiega lo stesso laser blu già adottato per lo standard Blu-ray , e i relativi dischi olografici hanno una struttura che non si discosta molto da quella dei supporti BD-R. La stessa Sony puntualizza del resto che la propria tecnologia non è puramente olografica, ma combina l’olografia con i tradizionali supporti ottici multistrato . Un metodo simile, chiamato Microholas , è anche al centro di un progetto di ricerca europeo a cui partecipa anche l’Italia.

Oltre ad incrementare sensibilmente la densità di memorizzazione degli attuali supporti a laser blu, tecnologie come Micro-Reflector e Microholas hanno altresì l’obiettivo di fornire velocità di trasferimento dei dati superiori a quelle odierne .

A differenza dei media olografici, dove generalmente l’accesso ai dati avviene senza il movimento del supporto di memorizzazione, i dischi di Sony saranno letti e scritti in modo del tutto simile agli attuali DVD. Questo significa che la velocità di trasferimento dati non dipenderà solo dalla densità di memorizzazione, ma anche dal numero di rotazioni per minuto (RPM) compiute dal disco all’interno del drive. Attualmente i prototipi di Sony vengono letti a circa 1050 RPM: una velocità modesta se paragonata agli oltre 10mila RPM tipicamente necessari per leggere i CD 48X.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
9 nov 2007
Link copiato negli appunti