Microsoft, Gates il chairman se ne va

Microsoft, Gates il chairman se ne va

L'ultimo appuntamento come gran capo scorre liscio e con pochi sentimentalismi per il fondatore dell'impero del software. Microsoft è in gran spolvero, guadagna come mai e le (sue) previsioni sono più che positive
L'ultimo appuntamento come gran capo scorre liscio e con pochi sentimentalismi per il fondatore dell'impero del software. Microsoft è in gran spolvero, guadagna come mai e le (sue) previsioni sono più che positive

Redmond – William H. Gates III, presidente e fondatore di quella Microsoft Corporation a cui si deve nel bene e nel male una gran parte dell’attuale assetto della società dell’informazione, sostiene di aver finalmente dato vita al suo sogno . Ha creato e contribuito a plasmare un’azienda che è – a dir poco – protagonista del settore del software e guarda al futuro con sempre maggiore interesse, energie e investimenti tecnologici ed economici.

Billy e Ballmy Ora il magnate informatico può anche lasciare il suo incarico di presidente a tempo pieno, come da tempo annunciato, dopo l’ultimo appuntamento ufficiale con 500 azionisti nella downtown di Seattle. “Questo è il sogno che abbiamo cominciato ad inseguire con Microsoft 30 anni fa”, dice Gates alla platea nel suo intervento conclusivo, riferendosi al solido e continuo successo di BigM e alle tante sfide aperte sul futuro del software, della tecnologia e della Rete.

Microsoft produce software e sistemi operativi che girano su 1 miliardo di PC in tutto il mondo, impiega 78mila dipendenti e genera vendite annuali per 50 miliardi di dollari. Un mastodonte che col tempo si è trascinato dietro polemiche, entusiasmo, guai con la giustizia e sfide tecnologiche e commerciali senza sconti, impattando sull’economia mondiale e americana come mai prima : uno studio prodotto da un economista al soldo di BigM stima che la società abbia contribuito a creare 10mila milionari nel solo stato di Washington.

Una megacorporazione che continua ad andare fortissimo, secondo i dati snocciolati dal battagliero CEO Steve Ballmer : alla fine dell’ultimo quarto fiscale, conclusosi il 30 settembre scorso. Microsoft ha visto salire le vendite del 27%, una cifra enorme considerando le dimensioni del business di BigM. Una società che, nonostante le perenni accuse di immobilismo e incapacità ad innovare, cerca costantemente di divenire protagonista anche dei settori in cui ha i maggiori ritardi come l’advertising online, il social networking e i mercati dei dispositivi digitali a-là iPod.

E se il lettore portatile Zune non si può proprio considerare come un successo strepitoso, BigM continua a credere nel suo progetto con il lancio della seconda generazione del suddetto player. Senza considerare poi l’enorme successo di Halo 3 per la console Xbox 360 , che al 25 settembre è divenuto il titolo videoludico con il debutto più profittevole di sempre.

Una ricchezza, quella di Microsoft, che potrebbe dunque continuare a crescere per la gioia degli azionisti e dei loro lauti dividendi. Una società che vuole dare di sé l’immagine di essere proiettata costantemente nel futuro al punto da lasciare ben poco spazio a commiati commossi per Gates, che dal prossimo anno sarà solo presidente part-time per dedicarsi infine in maniera esclusiva alla Bill & Melinda Gates Foundation , la più grande organizzazione pro-bono non governativa del mondo.

Non c’è neanche il tempo per il tradizionale siparietto degli autografi rilasciati agli azionisti: Gates dice quel che deve, saluta e se ne va. Cala il sipario sull’avventura imprenditoriale di uno degli uomini più apprezzati, odiati e discussi degli ultimi 30 anni.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 15 nov 2007
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