Roma, metà delle PMI fuorilegge

Roma, metà delle PMI fuorilegge

La Guardia di Finanza col supporto tecnico di BSA stana decine di trasgressori nella Capitale. Partite le denunce, le multe sono in arrivo
La Guardia di Finanza col supporto tecnico di BSA stana decine di trasgressori nella Capitale. Partite le denunce, le multe sono in arrivo

Decine di piccole e medie imprese romane fanno uso di programmi pirata. Lo dice la Guardia di Finanza, che sotto la guida del colonnello Giuseppe Zafarana ha condotto una vasta operazione nella capitale e in provincia alla ricerca di aziende che utilizzano software ottenuto illegalmente. Perquisiti gli uffici di piccole società, esercizi commerciali, agenzie immobiliari, studi professionali (architetti, ingegneri, amministratori condominiali), agenzie di pubblicità, grafica e tipografie. Il 50,7% è stato colto in flagrante.

Nel complesso si parla di denunce civili e penali a carico di 38 persone accusate della violazione della legge sul diritto d’autore. Ai titolari d’azienda è stata invece contestata una sanzione amministrativa pari al doppio del prezzo di mercato del software sequestrato, per un totale di 1.2 milioni di euro. “Ci troviamo in un momento in cui proprietà industriale ed intellettuale, cruciali per l’economia moderna, sono esposte a pericolose minacce” spiega il col. Zafarana: “I nostri reparti (…) sono attivi nel contrasto del fenomeno della pirateria informatica, purtroppo largamente presente tra le piccole e medie imprese e i professionisti”.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 169 computer e 487 programmi fuorilegge : il valore stimato dai tecnici BSA ( Business Software Alliance ), che come sempre collaborano con le Fiamme Gialle, è di oltre 600mila euro. Un valore ottenuto moltiplicando la quantità di software irregolare rilevata con il prezzo di listino di quegli stessi programmi. I software più spesso rinvenuti sono i soliti: applicazioni professionali di Corel, Adobe, Quark e Autodesk. Non mancano i sistemi operativi Microsoft e le suite office della software house di Redmond.

Tra i fenomeni più diffusi c’è l’ underlicensing , vale a dire l’acquisto di un numero di licenze per un software inferiore alle effettive installazioni dello stesso. Ma sono in crescita anche i casi di evasione totale, con il download delle applicazioni direttamente dai circuiti di file sharing.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 15 nov 2007
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