Instant messaging, e la timidezza se ne va

Instant messaging, e la timidezza se ne va

Perché lasciarsi dal vivo o al telefono quando è possibile farlo con un messaggino, magari inviato dal PC? I giovani statunitensi sono sempre più social. Ma a distanza
Perché lasciarsi dal vivo o al telefono quando è possibile farlo con un messaggino, magari inviato dal PC? I giovani statunitensi sono sempre più social. Ma a distanza

Un tempo per chiedere un appuntamento ci si affidava ad un messaggero, o al massimo ad un bigliettino. Adesso, secondo l’ultima indagine realizzata da AOL , le dichiarazioni e le infatuazioni viaggiano sull’Instant Messaging ( IM ). Negli Stati Uniti pare che il 43% dei teenager utilizzi questo sistema al fine di evitare imbarazzi e avvampamenti inopportuni. Il 22%, non a caso, ormai chiede o riceve appuntamenti via IM; il 13% vi si affida per rompere le relazioni.

Se da una parte gli SMS sono considerati troppo intimi, il messaggio istantaneo risponde alle esigenze di immediatezza e fa fronte al problema del pudore. “Se ci si fa prendere dal panico o qualcosa del genere, nessuno si accorge di nulla”, ha dichiarato una ragazza di Frenchburg, raccontando di come sempre più spesso si gestiscano gli appuntamenti.

Il 50% dei teenager di età compresa fra i 13 e i 18 anni, contro il 20% degli adulti – praticamente azzera ogni ansia comunicativa con l’IM. “Per me una conversazione importante ha bisogno del telefono”, ha spiegato un giovane agente immobiliare di 34 anni. “Con l’IM perdi l’inflessione nella voce”. La questione di fondo è che se per i più giovani la mancanza di prossimità è un vantaggio, per i più maturi ciò costituisce una condizione inaccettabile. Per un universitario di 19 anni l’IM è il mezzo migliore per rompere una relazione. “Ho avuto delle ex fidanzate fuori di testa. Rompere di persona forse non si sarebbe dimostrata una buona idea per la mia incolumità”, ha spiegato un giovane di Heath.

Un altro aspetto interessante è che i software per l’IM sovente sono utilizzati anche per condividere musica, clip e rubriche: non stupisce che il 10% dei ragazzi trascorra più di 3 ore al giorno sulle piattaforme più note – contro l’ora e mezza dei più grandi. Numeri impressionanti se si considera anche che il 17% degli giovani utenti spedisce più di 100 messaggi al giorno.

L’hype ovviamente è cavalcato da AOL, Yahoo! e Microsoft che quotidianamente hanno a che fare con diversi miliardi di messaggi istantanei. Gli analisti, come riporta la stessa Associated Press , sono convinti che il fenomeno stia dilagando: ormai è possibile comunicare via IM sia tramite web che tramite cellulare.

E se è già stata messa a punto la cura cinese per risolvere il problema della dipendenza da web, quando sarà pronta quella per l’IM? Forse basterebbe qualche ansia in meno e un pizzico di leggerezza in più.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
16 nov 2007
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