Il naso di Apple negli affari degli utenti?

Il naso di Apple negli affari degli utenti?

Si sfaldano come neve al sole le accuse piovute su Apple nelle ultime ore. La violazione della privacy non c'è - update
Si sfaldano come neve al sole le accuse piovute su Apple nelle ultime ore. La violazione della privacy non c'è - update

Update in calce – Roma – La notizia rimbalza di sito in sito : Apple è accusata di spiare gli utenti iPhone , almeno quelli che utilizzano le widget Stocks e Weather, utilizzate per seguire la borsa e il meteo.

Tra i primi a segnalare la faccenda è UNEASYsilence , riprendendo una discussione sul forum del sito hackint0sh.org : oltre all’indirizzo IP, le due app inviano a Cupertino anche la lista delle informazioni richieste (località di cui fornire le previsioni, titolo di borsa di cui ottenere la quotazione) e il codice IMEI ( International Mobile Equipment Identity ). Attraverso quest’ultimo è possibile identificare in modo univoco un terminale .

Il codice di Stocks.app

L’IMEI, tra l’altro, viene utilizzato anche da operatori e forze dell’ordine per individuare i cellulari rubati o per tracciare il telefono di un sospettato. Non è chiaro a cosa possa servire questa informazione ad Apple, ma chi pensa male immagina già enormi database compilati con le preferenze in fatto di vacanze e investimenti. Incrociando questo valore con il numero di carta di credito utilizzata per acquistare l’iPhone, il quadro potrebbe essere completo.

Al momento, da Cupertino non è arrivata alcuna conferma né smentita sulla vicenda. Ma come sottolineato da 9to5Mac , nella EULA sottoscritta per attivare l’iPhone c’è un paragrafo che parla chiaro:

Quando interagisci con Apple, potremmo raccogliere informazioni personali inerenti la situazione, come nome, indirizzo, numero di telefono, email, preferenze per le comunicazioni successive; numero di carta di credito e informazioni sui prodotti Apple da te posseduti, come il loro numero seriale e la data d’acquisto; e informazioni relative al servizio di supporto.

Tutto previsto, quindi. Rimane da vedere se il clamore suscitato dalla vicenda spingerà Apple a riformare il proprio approccio.

Update 10:50 : Segnalazioni che vanno moltiplicandosi in rete, nelle email a Punto Informatico e nei forum, sottolineano come il sito tedesco Heise Online abbia messo alla prova le asserzioni contenute sul sito hackint0sh.org . Risultato: tutto falso .

Le due applicazioni, Weather e Stocks, inviano effettivamente un codice denominato IMEI durante le operazioni di aggiornamento, ma non si tratta del numero seriale del terminale. Sembrerebbe invece si tratti del UUID , vale a dire di un codice identificativo dell’applicazione.

A corroborare questa ipotesi, i test effettuati da docpool.org . Le verifiche operate su una dozzina di iPhone hanno dimostrato che il numero indicato come IMEI sia identico su tutti i cellulari testati , a riprova del fatto che indichi l’applicazione e non il terminale in uso.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
20 nov 2007
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