Quegli spioni dei puntini gialli

Quegli spioni dei puntini gialli

Si nascondono nel testo di molte stampanti laser a colori. EFF sostiene si tratti di un codice segreto del governo USA. Ma compaiono anche nelle stampanti teutoniche. Si indaga
Si nascondono nel testo di molte stampanti laser a colori. EFF sostiene si tratti di un codice segreto del governo USA. Ma compaiono anche nelle stampanti teutoniche. Si indaga

Data, ora e numero seriale della stampante: quanto basta per risalire all’autore di un documento . Sarebbe questo il significato nascosto dei famigerati yellow dots , i puntini gialli che si annidano tra i caratteri delle pagine prodotte da un gran numero di modelli di stampanti laser di molti produttori.

Svelati da PcWord nel 2004 e divenuti poi oggetto di una indagine di Electronic Frontier Foundation nel 2005 , il loro significato è stato almeno in parte svelato dalla stessa organizzazione. Ora, però, tornano alla ribalta dopo che Paul Weihe, grafico di un noto studio tedesco, ne ha rivelato la presenza nelle stampe della sua azienda.

La stampa editata per porre in evidenza i puntini gialli Il metodo adottato da Weihe è piuttosto semplice: dopo aver stampato una pagina con la Xerox DC-12 dell’ufficio, ha provveduto a digitalizzarne a 3200 dpi una sezione da 7,5 centimetri di lato con uno scanner professionale. Un po’ di lavoro in Photoshop, per saturare il colore giallo e aumentare il contrasto, e la trama segreta è ben evidente (figura a lato).

Più complesso, almeno in apparenza, decifrare il codice: l’interpretazione è invece immediata. La prima riga indica la parità delle colonne, mentre la prima colonna indica la parità delle righe. La seconda e la quinta colonna mostrano l’orario di stampa, mentre sesta, settima e ottava indicano giorno, mese e anno. Infine, dalla colonna 11 alla 14 c’è il codice seriale della stampante (vedi figura in basso).

Conclude sarcastico Erik Spiekermann, che ha descritto il metodo sulle pagine del blog della sua azienda: “Fa piacere scoprire che possiamo sempre provare la paternità di una stampa laser a colori, anche senza usare carta intestata”.

Al momento non è giunta ancora alcuna reazione né da parte di EFF, che ha stilato una lista delle stampanti laser a colori a prova di spia , né dal sito seeing yellow – l’iniziativa lanciata dagli studenti del MIT per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione. Chissà se anche lo studio SpiekermannPartner subirà la visita dei servizi segreti USA, proprio come successe all’hacker che per primo svelò il giochino.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
30 nov 2007
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