60 anni (o quasi) di transistor

60 anni (o quasi) di transistor

Ideato e perfezionato in Germania, molti anni dopo vide la luce nei Bell Labs statunitensi. Qualche decade fa nasceva un componente centrale nella rivoluzione dell'informazione e della comunicazione
Ideato e perfezionato in Germania, molti anni dopo vide la luce nei Bell Labs statunitensi. Qualche decade fa nasceva un componente centrale nella rivoluzione dell'informazione e della comunicazione

Era il 16 dicembre del 1947 quando nei Bell Labs statunitensi vide la luce quello che viene considerato come il primo transistor della storia (vedi foto qui sotto), un dispositivo partorito dal lavoro dei tre scienziati William Shockley, John Bardeen e Walter Brattain. Si aprì una nuova epoca.

Il primo La storia raccontata in queste ore ricorda come il 30 giugno del 1948 i tre ricercatori presentarono al mondo una radio e un televisore realizzati con i transistor, che erano ancora difficili da costruire , molti venivano al mondo difettosi .

Ci vollero molti anni prima che le reali potenzialità del transistor, che si andava diffondendo, incontrassero davvero una visione industriale di primo piano. Ciò si deve, raccontano le cronache, a Jack Kilby di Texas Instruments nel 1958 e l’anno successivo a Robert Noyce di Fairchild Semiconductor: i due immaginarono la possibilità di assemblare una sequenza di transistor sfruttando come base un wafer di silicio.

Si può ben dire, dunque, che il transistor era da quel momento destinato a trasformarsi nel mattone essenziale del microprocessore: con le tecnologie di miniaturizzazione, già nel 1971 Intel fu in grado di lanciare il microchip che ha aperto l’era informatica moderna (vedi foto in basso).

La querelle sul primo transistor
Dire che il transistor sia nato negli Stati Uniti potrebbe apparire come una forzatura. La nascita del transistor, come spesso è accaduto per molte importanti rivoluzioni tecnologiche, non si deve interamente a coloro che per primi l’hanno assemblato.

Se tre ricercatori americani ci sono riusciti nel 1947 si deve anche al fatto che anni prima, nel 1928, il fisico tedesco Julius Edgar Lilienfeld aveva depositato tre brevetti con tutti i principi fondamentali dei transistori , principi che non videro però mai un’applicazione industriale.

Il primo Nel 1934, nella Germania nazista, fu la volta di Oskar Heil brevettare alcuni aspetti fondamentali della tecnologia dei transistor.

Per questi due fisici tedeschi, dunque, in particolare Lilienfeld, molti rivendicano un ruolo di primo piano nella nascita della nuova tecnologia. Tanto più che, come racconta Wikipedia , nella documentazione brevettuale dei Bell Labs di Shockley e Pearson, il nome del fisico tedesco appare più volte. È solo successivamente, quando la ricerca va avanti e l’industria accoglie la nuova tecnologia, che Lilienfeld sembra scomparire nell’oblio e non viene più citato neppure dagli “inventori” americani.

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Pubblicato il 17 dic 2007
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