Torvalds: 2008 sarà l'anno dei cellulari palmati

Torvalds: 2008 sarà l'anno dei cellulari palmati

Il mondo sta cambiando, Google prepara i suoi Android e i pinguini si moltiplicano, per saltare in massa negli smartphone. Le previsioni del babbo di Tux
Il mondo sta cambiando, Google prepara i suoi Android e i pinguini si moltiplicano, per saltare in massa negli smartphone. Le previsioni del babbo di Tux

Roma – Con l’aiuto della Open Handset Alliance di Google, il pinguino Tux si prepara al grande salto: il mercato degli smartphone . “Non sono stato coinvolto personalmente a lavorarci, ma ritengo che nel 2008, grazie alla Google Alliance, si vedranno sul mercato molti più smartphone basati su Linux”, dice Linus Torvalds in un’intervista.

Linus Torvalds Il papà di Linux ridesta così le speranze e i cuori degli amanti del pinguino, dando loro il sapore della linuxiana avventura nel palmo di una mano. Avventura nella quale il sistema operativo Open Source non è certo solo: per citare i più noti, nella schiera degli agguerriti competitor c’è Symbian, di cui Nokia detiene il 50 per cento delle quote. Non manca la concorrenza di Windows Mobile, anch’esso presente da tempo sul mercato.

Eppure siamo alla svolta, almeno per quanto riguarda the penguin. Secondo Torvalds, parte fondamentale dello scenario e dei cambiamenti è Google: il colosso delle ricerche, per arrivare a portare un handset aperto al grande pubblico, sta da tempo lavorando con Motorola, con i maggiori player delle telecomunicazioni mobili e con il produttore di chip Qualcomm . Dai laboratori di Mountain View, come certamente ricordano i lettori di Punto Informatico , è infatti già uscito il Software Development Kit .

Torvalds ritiene che Linux, come sistema operativo destinato agli smartphone, sia finora stato frenato dal particolare tipo di clientela che sceglie e acquista tali apparati. Si tratta di un settore di nicchia, se paragonato alla maggior parte dei consumatori: questi ultimi, secondo gli studi più recenti, risultano attestarsi in gran parte nel segmento low-end . Effettuano cioè acquisti, anche frequenti, ma di quei telefoni sostanzialmente semplici e privi di pretese in tema di potenza di calcolo, flessibilità applicativa e varietà di funzioni.

“Sembra che questa tendenza stia cambiando. D’altra parte, finora (gli smartphone, ndR) sono stati così costosi che per forza di cose molti acquirenti, anche appartenenti alla clientela più facoltosa, li hanno schivati. Molto sinceramente, Linux ha senso su uno smartphone, ma non su un normale cellulare low-end “, ha spiegato Torvalds.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
17 dic 2007
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