Lavoro/ Un IT di successo

Lavoro/ Un IT di successo

di Giuseppe Cubasia - Siamo incapaci di raggiungere l'eccellenza? Il mercato italiano è malato? Non saremo davvero diventati tutti bamboccioni che non vogliono rischiare nulla?
di Giuseppe Cubasia - Siamo incapaci di raggiungere l'eccellenza? Il mercato italiano è malato? Non saremo davvero diventati tutti bamboccioni che non vogliono rischiare nulla?

Esistono due tipi di IT. Un IT che realizza il proprio Business vendendo prodotti e/o servizi a terzi, ed un altro IT che si occupa dell’implementazione e manutenzione dei sistemi presenti in azienda.
Sono due lati della stessa medaglia, si occupano della stessa materia, sono sentiti entrambi come costi dal cliente finale e sanno che per la riuscita del loro Business (o per l’apprezzamento del loro lavoro) devono essere riconosciuti come “Risolutori di Problemi”.

Un IT di successo sa bene che una volta che il cliente ha messo a disposizione la somma richiesta per l’implementazione del “sistema”, altri problemi non ne vuole avere perché si aspetta che un IT di successo sappia tutto, sia del “sistema”, sia del Business del cliente.

Un IT di successo deve sapere interpretare sia i bisogni espliciti del cliente, sia quelli inespressi, ed anticipare quelli che potrebbero generare potenziali futuri fastidi. Un esempio splendido di questo approccio è la pubblicità dell’IBM.
La pubblicità mostra un cliente “spaventato” perché dove vi era una sala piena di server, ne trova solamente uno. Gli è poi spiegato che grazie alla tecnologia IBM può fare tutto con un solo server. Il cliente non sa come è successo, né si deve preoccupare di saperlo, sa solo che la mattina si è alzato ed ha avuto un sistema completamente funzionante che, però, gli porta un immediato vantaggio economico e strategico. Meglio di così non si può desiderare, il massimo con il minimo sforzo. Ed è solo quello che al cliente importa.

Un IT vincente sa che avere un ottimo prodotto è solo una parte del proprio Business. Coccolare il cliente, farlo sentire sereno, mantenere le promesse e soprattutto dargli quello che nella sua testa ha immaginato (anche senza esprimerlo), senza traumi o ritardi è la parte fondamentale del lavoro dell’IT vincente.
Un IT vincente è composto da persone preparate e di talento perché a loro si affida il cliente per la realizzazione di grossi progetti. È solo in un IT vincente che le persone preparate hanno la possibilità d’emergere e far vedere quello che valgono, perché l’IT vincente sa raccogliere le sfide importanti.

Quando la posta in gioco è alta, quando per il cliente il sistema che sta implementando è di grande importanza non si bada a spese. In un contesto sfidante le piccole realtà IT sono automaticamente fuori gioco, ovvero si mettono fuori gioco da sole, poiché non hanno quel grado d’eccellenza richiesta che le consentirebbe d’essere vincenti (ovvero non investono nella gestione delle risorse).
Quanto più il cliente è esigente e preparato, conosce la materia e fa valere i suoi diritti, quanto più si crea un mercato in cui solo gli IT vincenti emergono.

Non è un caso che i prodotti ed il SW di maggior successo siano realizzati fuori dall’Italia. Sappiamo bene che qui il mercato è bloccato per mancanza d’innovazione d’infrastrutture, per leggi inadatte e per poca o nessuna innovazione nella pubblica amministrazione.
Il mercato estero richiede eccellenza e risultati, perché il tempo è denaro, e l’inefficienza si paga molto cara. I risultati sono frutto delle singole persone, è fondamentale per avere un IT vincente trattenere ed incentivare coloro che ne fanno parte.

Un IT per la sua complessità è come una catena la cui forza è data dal suo anello più debole, perciò è importante che tutti i suoi reparti siano vincenti perché agli occhi del cliente poco importa quale sia la fonte del disservizio, la sua sensazione è che a fronte di una spesa certa sta perdendo soldi e tempo. Un IT vincente sa che si vince tutti insieme e si perde tutti insieme .

Un IT vincente cura le idee delle persone, perché senza idee non vi è innovazione, non nascono i nuovi prodotti e non si è quel passo davanti agli altri che permette di mantenere l’eccellenza.
Una azienda IT che si preoccupa di andare dietro al cliente, con risorse poco formate e motivate, che non sappia prevenire le esigenze del cliente, si sta accontentando di briciole di mercato ed è destinata a chiudere presto l’attività.

Vedendo la realtà italiana, avendo conosciuta quella estera, mi domando: perchè lì esiste un IT di successo e qui, eccetto poche realtà, questa cosa non avviene? Siamo incapaci di raggiungere un’eccellenza media ? Il mercato italiano è malato? L’economia è bloccata? Sono le attuali leggi sul lavoro che non permettono lo sviluppo? È la politica che annulla il merito preferendo la “fedeltà al capo” alla capacità delle persone? Il cliente è ignorante e non distingue fischi da fiaschi così da accontentarsi anche di prodotti mediocri, o gli IT Italiani si accontentano e si fanno pagare poco?
Non saremo davvero tutti bamboccioni e vogliamo starcene in casa senza rischiare nulla?

L’IT mostra il meglio di sé quando vi sono delle grosse ed importanti sfide da vincere e qui in Italia le sfide scarseggiano, ma non la gente capace, che ha voglia d’impegnarsi e di lavorare, a patto che sia pagata adeguatamente per farlo.
Sto pensando ai giovani professionisti IT ed alle persone d’esperienza che troppe volte, per colpa di una logica assurda che preferisce privarsi di professionalità per risparmiare sui costi, superata la fatidica soglia dei 35 anni sono estromesse dal mercato del lavoro.

Un IT di successo è un fornitore straordinario di servizi, ed un risolutore fantastico di problemi, ma è anche un enorme volano d’innovazione per l’intera nostra economia e società, speriamo che lì ” dove si puote ciò che si vuole ” ci sia qualcuno che se ne accorga (al più presto).

Giuseppe Cubasia
Cubasia blog

I precedenti interventi di G.C. sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il
21 dic 2007
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