Sony BMG intende sbarazzarsi del DRM

Sony BMG intende sbarazzarsi del DRM

Le protezioni anticopia a un bivio: una delle major più importanti è in procinto di distribuire brani musicali in formato MP3. Suona la campana per il DRM. I dettagli
Le protezioni anticopia a un bivio: una delle major più importanti è in procinto di distribuire brani musicali in formato MP3. Suona la campana per il DRM. I dettagli

Roma – Era stato ampiamente previsto, nondimeno si tratta di un fatto poco meno che epocale: Sony BMG, l’ultima delle Big Four del mercato musicale a dover fare ancora il gran passo nella distribuzione di brani digitali senza restrizioni alla copia, sarebbe in procinto di chiudere con un passato fatto di lucchetti per abbracciare le nuove opportunità di business offerte dal formato “DRM-free” MP3.

Lo rivela BusinessWeek che, citando fonti anonime, parla del coinvolgimento della major nel piano di Amazon per la distribuzione di un miliardo di brani gratuiti in occasione del prossimo Super Bowl , il più importante evento sportivo negli USA su cui si concentra un’attenzione mediatica senza paragoni. Non si sa molto dei piani precisi dell’etichetta, ma qualcuno “vicino alla questione” ha spifferato che sarà la produzione di Justin Timberlake, cavallo di razza della scuderia dei musicisti Sony, a sperimentare per primo il formato musicale libero per antonomasia.

Non si tratta di una virata inattesa: si è già vista una sperimentazione di sei mesi con la complicità di Amazon.com, periodo nel quale Sony BMG ha approntato la distribuzione di qualcosa come 100mila brani DRM-less coinvolgendo almeno un artista famoso. “Molti di questi test hanno portato i responsabili alla conclusione che una cosa del genere potrebbe funzionare”, ha rivelato un importante manager dell’etichetta che è voluto rimanere anonimo.

Le bocche sono cucite, almeno ufficialmente, sia nell’industria del disco che in quella della distribuzione. Non commenta Sony BMG e men che meno parla Amazon.com , che ha già incassato un accordo con Warner Music Group . In quest’ultimo caso non si tratta di una semplice sperimentazione, ma della messa in vendita attraverso il reseller dell’intero catalogo dell’etichetta. “Questo accordo è il primo di molti dello stesso tipo che annunceremo nei prossimi mesi”, ha comunicato il CEO di Warner Edgar Bronfman Jr in un memoriale ad uso interno circa l’intesa con lo store di Jeff Bezos, sottolineando come “molti hanno sostenuto che avremmo potuto e dovuto fare una cosa del genere già molto tempo fa”.

Dopo EMI , Universal e Warner era dunque rimasta abbarbicata al DRM soltanto Sony BMG, ancora impegnata a smaltire le scorie dello scandalo rootkit , il DRM dei CD Audio che installava sui sistemi Windows un software invisibile all’utente.

Visti tali trascorsi, che Sony BMG partecipi nella sperimentazione del miliardo di brani gratuiti appare dunque una valida indicazione del fatto che il vento sia definitivamente cambiato , in seno all’industria dei contenuti, così come è cambiata l’opinione sulle tecnologie DRM, finora utili soprattutto a causare grattacapi agli acquirenti legittimi piuttosto che a inibire la copia e il riutilizzo non autorizzato dei brani.

La decisione di Sony BMG è poi importante anche per il canale di distribuzione scelto, lo store di MP3 gestito da Amazon, che può in tal modo vantare un’offerta esclusiva che comprende i cataloghi completi di tre delle quattro major assieme a una prima selezione di quello Sony BMG. Una nuova vetrina da tempo cercata dalle etichette e finalmente individuata nello storico reseller americano, viatico ideale per l’affrancamento dalle rigide gabbie di prezzo imposte da Apple su iTunes , limitazioni notoriamente poco gradite alle suddette major .

L’attuale strapotere di Apple, che controlla l’80% del mercato della musica digitale , è dunque destinato a disperdersi? Le mosse di Warner e Sony BMG potrebbero rafforzare questa prospettiva. Anche se, come sottolinea anche BusinessWeek , la posizione della Mela appare persino inarrivabile, di certo troppo in alto per poter parlare, oggi, anche solo di ridimensionamento.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 gen 2008
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