UK, epidemia antiplagio nelle università

UK, epidemia antiplagio nelle università

Il mostro Turnitin, l'incubo delle matricole, si avventa sui compiti e gli esami degli studenti. I docenti lo brandiscono come deterrente e arsenale anticopia
Il mostro Turnitin, l'incubo delle matricole, si avventa sui compiti e gli esami degli studenti. I docenti lo brandiscono come deterrente e arsenale anticopia

Vita dura per gli studenti copioni nel Regno Unito: il noto e discusso sistema anti-plagio statunitense Turnitin è divenuto lo standard per la stragrande maggioranza se non per tutti gli istituti di istruzione e i college universitari britannici. Sono ufficialmente iscritti al servizio 40 scuole e 70 college del Regno, per un costo individuale che oscilla tra le 300 e le 400 sterline ogni 12 mesi.

Dietro la fornitura di tale pagamento gli istituti acquistano il diritto ad accedere al database online di lavori scolastici di Turnitin , grazie al quale per professori e ispettori è questione di pochi istanti verificare che il compito consegnato da uno studente non sia in effetti una scopiazzatura del lavoro altrui .

Un fenomeno, quello del plagio di compiti in classe reso possibile dalla pervasività di Internet, che pare preoccupare una fetta consistente del corpo docenti britannico : secondo una ricerca condotta sui 278 professori membri della Association of Teachers and Lecturers (ATL), il 58% dei docenti considera la scopiazzatura a mezzo web come un problema grave. Di questi, il 72% ha riportato di aver verificato nei fatti che metà dei lavori dei propri studenti di fine corso vivono di “citazioni” sin troppo estese di materiale preesistente.

Secondo quanto dichiarato da un insegnante della città di Leeds, un lavoro era stato ricomposto con un’operazione di copia così spudorata da contenere ancora, nella sua forma finale, i messaggi pubblicitari presenti sul sito web originario . Insomma gli studenti inglesi copiano, e l’impiego così esteso di Turnitin non è altro che il tentativo da parte del corpo docente di difendersi dal rischio di dare voti non meritati e di semplificarsi il lavoro di verifica della originalità dei compiti. “Piuttosto prevedibilmente – dice il segretario generale dell’Association Mary Bousted – gli alunni stanno usando tutti i mezzi a loro disposizione per spingere in su i voti dei propri compiti svolti durante i corsi, spesso a totale discapito di qualsiasi comprensione reale dell’argomento che stanno studiando”.

Si difendono infine i promotori dei siti web che offrono l’accesso ai database di lavori scolastici, portali come UKessays.com e A-level Coursework UK secondo cui gli studenti dovrebbero avere la possibilità di accedere ai propri servizi che si pongono come “un’altra risorsa e come modello di risposte prima di mettersi a fare ricerche per creare un pezzo originale al 100%”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 21 gen 2008
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