Il vecchio BIOS è morto, lunga vita a EFI

Il vecchio BIOS è morto, lunga vita a EFI

Il prossimo mese MSI lancerà quella che definisce la prima scheda madre per PC che, al posto del tradizionale BIOS, utilizza un firmware basato sullo standard EFI. Lo stesso utilizzato da Apple sui Mac più recenti
Il prossimo mese MSI lancerà quella che definisce la prima scheda madre per PC che, al posto del tradizionale BIOS, utilizza un firmware basato sullo standard EFI. Lo stesso utilizzato da Apple sui Mac più recenti

Taipei – Sono trascorsi quasi otto anni da quando Intel pubblicò la prima specifica di Extensible Firmware Interface ( EFI ), una tecnologia pensata per sostituire gli attuali BIOS delle schede madri. Dopo essere stato impiegato per anni sui server Itanium e dal 2006 sui Mac Intel-based, EFI si appresta finalmente a debuttare nel mondo dei PC .

La prima motherboard generica ad implementare la specifica EFI è la P35 Neo3 di MSI , il cui lancio sul mercato dovrebbe avvenire entro la fine di febbraio. A differenza dei BIOS tradizionali, il firmware di questa scheda avrà un’interfaccia completamente grafica ( qui alcuni screenshot), supporterà il mouse e sarà disponibile in 16 lingue , tra cui l’italiano. Grazie all’ambiente di esecuzione EFI, la P35 Neo3 sarà inoltre in grado di far girare alcune applicazioni – come tool di diagnostica e sicurezza – senza la necessità di caricare il sistema operativo.

MSI non ha fornito altri dettagli sul firmware utilizzato dalla propria motherboard, ma secondo alcune fonti questo includerà tool per il backup e il ripristino del sistema operativo.

Sembra che MSI sia intenzionata a fare di EFI il firmware standard di tutte le proprie future schede madri , una mossa che, da qui alla fine dell’anno, potrebbe essere seguita anche da buona parte dei suoi concorrenti.

EFI Dal 2005 lo sviluppo e la promozione di EFI viene portato avanti dallo United EFI Forum ( UEFI ), un gruppo di aziende che oltre ad Intel comprende AMD, Apple, Dell, HP, IBM, Microsoft, Lenovo e i produttori di BIOS Phoenix Technologies (che controlla oltre l’80% del mercato), AMI e Insyde Software.

EFI è nato per piattaforme a 64 bit , ma il supporto alle architetture x86 a 32 bit è stato incluso da Intel all’interno dei suoi chipset più recenti. Se si escludono le edizioni per Itanium, oggi nessuna versione di Windows include il supporto nativo ad EFI : in Vista questo sarà introdotto con l’imminente rilascio del Service Pack 1. Non è un caso che MSI abbia deciso di commercializzare la propria scheda madre EFI proprio a febbraio, ovvero lo stesso mese in cui si attende il rilascio dell’SP1 per Vista.

Microsoft afferma che la mancanza del supporto ad EFI nelle versioni a 32 bit di Windows è da ricercare nello scarso interesse finora mostrato dai produttori e dai venditori di PC. Con l’annuncio di MSI, la situazione di mercato potrebbe però rapidamente cambiare, spronando BigM ad estendere il supporto ad EFI anche alle versioni mainstream di Windows Vista. Sul fronte Linux , la compatibilità con EFI è garantita dal boot loader elilo , oggi in grado di supportare le architetture IA-64, IA-32 e x86-64 (in beta).

Lo scorso novembre Phoenix ha presentato una tecnologia , chiamata HyperSpace , che estende significativamente le funzionalità dei BIOS EFI: tra le caratteristiche più interessanti c’è la possibilità di far girare le applicazioni prima, durante o dopo l’avvio del sistema operativo, e di supportare direttamente dal firmware vari tipi di connettività di rete.

Al momento non è dato sapere se il firmware incluso nella P35 Neo3 di MSI sia stato sviluppato da Phoenix e se, in tal caso, implementi HyperSpace.

Su EFI si vedano anche queste considerazioni di Alessandro Bottoni relative ai sistemi operativi open source e al Trusted Platform Module.

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Pubblicato il 22 gen 2008
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