Cambridge (USA) – A oltre dieci anni di distanza dalla pubblicazione dell’ultima specifica HTML, la 4.01, per il celebre Hyper Text Mark-Up Language è arrivato il momento di rimettersi in pari con l’evoluzione del Web. La nuova versione 5, di cui il World Wide Web Consortium ( W3C ) ha appena rilasciato una bozza , ha il compito di assimilare le nuove tendenze del Web , accogliendo i numerosi e importanti cambiamenti che nell’ultimo decennio hanno portato alla nascita del cosiddetto Web 2.0.
Sebbene HTML 5 sia un progetto in divenire, e molte cose debbano ancora essere discusse e definite, gli intenti del W3C sono già ben chiari: incorporare nello standard concetti e funzionalità che rispecchino quanto più possibile le modalità di utilizzo reali del linguaggio , e aggiungere ad HTML tutta una nuova serie di funzionalità dedicate alla creazione delle web application .
Tra le novità più rilevanti di HTML 5 c’è l’introduzione di un nuovo insieme di interfacce di programmazione (API) che, estendendo le preesistenti interfacce DOM (Document Object Model), forniscono funzionalità dedicate alla grafica 2D , all’ integrazione e al controllo di contenuti audio e video , all’archiviazione persistente dei dati sul client, all’ esecuzione di web application in modalità offline , e alla modifica interattiva dei documenti da parte degli utenti. Queste API, a cui si aggiungono quelle per la messaggistica, il networking, il drag and drop e la gestione della cache, sono state pensate per aiutare gli sviluppatori ad assottigliare ancor di più il confine tra applicazioni web e desktop . Da questo punto di vista HTML 5 rappresenta un potente alleato del modello di sviluppo AJAX, con il quale si integra in pieno.
Le nuove estensioni “multimediali” di HTML 5 colmano lacune a cui negli scorsi anni ha posto rimedio la tecnologia Flash di Adobe e, più di recente, quella Silverlight di Microsoft . Ovviamente un linguaggio di mark-up, seppure condito da un congruo numero di API, non può sostituirsi ad un’intera e complessa piattaforma come Flash: nei compiti più semplici, come il rendering di un’immagine dinamica o la gestione di un video embedded, il nuovo HTML saprà tuttavia cavarsela anche da solo : il vantaggio, in questi casi, è che lo standard di W3C è supportato nativamente da tutti i browser web, e non richiede alcun add-on proprietario.
HTML 5 promette, peraltro, di semplificare significativamente la creazione di siti web capaci di supportare anche i dispositivi mobili , ormai divenuti una porta di accesso al Web di cruciale importanza.
Il nuovo standard accoglie anche funzionalità pensate per semplificare la rappresentazione degli elementi di pagina più comuni , come sezioni, articoli, piè di pagina, elementi di navigazione, didascalie e persino conversazioni in stile chat. L’elenco delle altre novità è riportato in questo documento .
Gli autori di HTML 5 stanno anche tentando di fare pulizia, ed eliminare le cose vecchie ed ormai superate : la più importante è il supporto ai frame, considerati dannosi per l’usabilità e l’accessibilità e ormai rimpiazzati quasi ovunque dai fogli di stile (CSS). In ogni caso, gli elementi e gli attributi non più inclusi in HTML 5, elencati qui , continueranno ad essere supportati ancora per diverso tempo dai browser web: ciò consentirà di adeguare i siti web al nuovo standard in modo graduale.
L’ HTML Working Group del W3C prevede di completare la definizione di HTML 5 non prima del 2010 . Considerando anche il lavoro svolto dal Web Hypertext Application Technology Working Group ( WHATWG ), la gestazione di HTML 5 potrebbe così durare più di 6 anni: se questo appare un tempo molto lungo, altrettanto lungo è l’elenco delle organizzazioni (oltre 500) che partecipano allo sviluppo della specifica, e che devono riuscire nel non facile compito di far convergere e armonizzare idee, interessi ed obiettivi.
“Sono compiaciuto di constatare che gli sviluppatori, tra cui quelli di browser, stanno unendo i loro sforzi per migliorare il più possibile il Web”, ha dichiarato Tim Berners-Lee, direttore del W3C e creatore della prima versione di HTML, in questo comunicato . “Integrare il contributo di così tante persone è un lavoro molto difficile poiché occorre trovare il corretto equilibrio tra stabilità e innovazione, pragmatismo e idealismo”.
Se il nuovo standard è ancora una sagoma all’orizzonte, alcune delle sue funzionalità chiave si trovano già implementate nei più diffusi browser sulla piazza: Opera, ad esempio, include già tutti gli attributi di HTML 5, mentre l’imminente Firefox 3 introdurrà, grazie al nuovo motore di rendering Gecko 1.9 , il supporto allo storage locale, alle applicazioni offline, ai canvas HTML e ad altre funzionalità minori, alcune delle quali implementate solo in modo parziale. Su Wikipedia si trova una tabella che mostra quali parti di HTML 5 sono supportate dai quattro più diffusi motori di rendering: Trident di Internet Explorer, Gecko di Firefox, WebKit di Safari e Presto di Opera.
Mentre fervono i lavori su HTML, Microsoft è impegnata nello sviluppo della futura versione di IE , un browser spesso tacciato di non rispettare gli standard o di interpretarli a proprio arbitrio. Polemiche riaccese ieri da un post di Chris Wilson, IE platform architect, che ha spiegato come il futuro IE supporterà tre diverse modalità di rendering: quirks , che assicurerà la retrocompatibilità con le pagine e le applicazioni sviluppate per le versioni di IE meno recenti; standard , che fornisce lo stesso livello di compatibilità di IE7; e il nuovo super standard , che permetterà agli sviluppatori di sfruttare la più elevata conformità agli standard di IE8. Per attivare quest’ultima modalità gli sviluppatori dovranno inserire uno speciale meta tag. La modalità super standard è la stessa che di recente ha permesso a IE8 di superare il noto test di conformità agli standard Acid2.
Molti sviluppatori sostengono che la modalità super standard dovrebbe essere quella predefinita di IE8, e che quella quirks andrebbe definitivamente eliminata. BigM sottolinea invece l’importanza di mantenere la compatibilità con il passato, questo anche a costo di violare gli standard.