New Mexico, tassa antiobesità sui videogiochi

New Mexico, tassa antiobesità sui videogiochi

Ancora strali anti-adipe negli States: per spingere i giovani al movimento fisico non c'è nulla di meglio che tassare i videogiochi
Ancora strali anti-adipe negli States: per spingere i giovani al movimento fisico non c'è nulla di meglio che tassare i videogiochi

Che giocare con la console o guardare la televisione tutto il tempo favoriscano l’ ingrassamento precoce è un fatto che molti danno per scontato, e c’è chi lo usa come capro espiatorio. Nello stato USA del New Mexico si vuole nascondere il problema dell’obesità dietro una nuova tassa sui videogiochi . Gli introiti, si dice, potrebbero andare a specifici programmi di educazione fisica nei parchi.

A promuovere l’idea sono 12 organizzazioni ambientaliste, scrive l’ Huffington Post , ma tutto è partito da un’idea del gruppo Sierra Club : secondo gli ideatori, basterebbe tassare di un misero 1% televisione e videogame, un balzello che i diretti interessati non sentirebbero nemmeno , per raccogliere 4 milioni di dollari all’anno utili a far uscire allo scoperto i pingui fondoschiena dei ragazzini, per spingerli ad imparare la storia del faggio e sviluppare una sana e naturale allergia alle graminacee.

La situazione dell’educazione ambientale, giù nel Nuovo Messico, appare problematica: secondo le stime ufficiali, sebbene l’80% dei bimbi sovrappeso viva a mezz’ora da un parco statale, solo il 10% di loro ne ha mai visitato uno. E questo a fronte dell’ indubbio effetto positivo su corpo e mente di un giro tra alberi e scoiattoli cioccolatomani .

Il movimento Leave No Child Inside ha catalizzato una certa attenzione nel corso dell’ultimo anno, e ora più di 40 organizzazioni del Nuovo Messico premono per una maggiore promozione dell’educazione “outdoor”, fuori dalle aule scolastiche e a diretto contatto con la natura. Sui giornali si parla di non meglio precisati studi sui collegamenti esistenti tra “la crescente quantità di tempo che i ragazzi spendono guardando la tv o giocando ai videogame e i risultati scolastici mediocri, l’obesità, e l’aumento di disordini e deficit dell’attenzione”.

Certo, visti i precedenti, il percorso di Leave No Child Inside appare tutto fuorché in discesa: delle varie iniziative che hanno provato e provano a tassare i videogame in favore di attività più salutari e istruttive fa un piccolo sunto GamePolitics.com , riportando tra l’altro il precedente del fallimento di una proposta legislativa simile proprio nel New Messico , nel 2007.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 25 gen 2008
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