Installatori, il disastro del Patentino

Installatori, il disastro del Patentino

Ne parla Assoprovider in una nota: il Governo ha il dovere morale di abrogare il Patentino degli Installatori, che pesa ancora sulla connettività italiana
Ne parla Assoprovider in una nota: il Governo ha il dovere morale di abrogare il Patentino degli Installatori, che pesa ancora sulla connettività italiana

Roma – Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso ieri da Assoprovider , l’Associazione dei provider che torna su una questione di enorme rilevanza per utenti e operatori della rete italiana

L’abrogazione del Patentino degli Installatori non può aspettare un altro Governo

In questi giorni caotici, in cui la politica ha dato la solita immagine di distacco dal mondo reale, il governo uscente ha l’obbligo morale di portare a termine i provvedimenti in dirittura di arrivo e ovviamente il riferimento è al Ministero delle Comunicazioni.

Nell’ambito di questi provvedimenti rientra l’abrogazione dell’obsoleto DM 314 del 1992, che protegge posizioni protezionistiche stabilendo che qualsiasi terminale debba essere collegato direttamente o indirettamente alla rete pubblica esclusivamente da società dotate di patentino, a scapito degli interessi dei consumatori e delle imprese; DM che, se fosse stato applicato, ad esempio per le installazioni ADSL, avrebbe causato la totale paralisi del settore delle comunicazioni italiane, in quanto considerato non “conforme” alla vigente legge, intralciando l’informatizzazione e l’alfabetizzazione digitale del nostro paese.

Assoprovider da tempo chiede al Ministero delle Comunicazioni di avere il coraggio di abrogare semplicemente questo DM che non ha mai destato molto clamore, ma al tempo stesso ha creato molti danni e distorsioni del mercato. È passato più di un anno dall’ultima consultazione cui Assoprovider ha partecipato ma non è stato ancora emanato alcun provvedimento sostitutivo.

Assoprovider ritiene essere ordinaria amministrazione l’abrogazione del DM314, visto che questo lede le direttive europee ed è stato ampiamente elaborato all’interno del Ministero Comunicazioni.

Le liberalizzazioni nelle TLC non sono un problema di “nicchia” ma una priorità per l’intero paese, ed il paese non può fermarsi quando si è giunti alla definizione di un provvedimento, impegnando risorse e soldi pubblici, per attendere i tempi della politica, nuove elezioni, nuove audizioni ed altro.

È ormai evidente a tutti che una legislazione del genere è totalmente inadeguata e inapplicabile e necessita IMMEDIATAMENTE di una radicale revisione che tenga in considerazione la reale situazione del settore e non introduca inutili certificazioni.

Assoprovider

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Pubblicato il
1 feb 2008
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