Giornalisti italiani, privilegi anche online

Giornalisti italiani, privilegi anche online

Il sindacato dei giornalisti è riuscito a strappare agli editori un'ipotesi di accordo dopo 18 mesi di trattative e scioperi. Accordo che prevede l'estensione dei privilegi corporativi anche ai giornalisti online
Il sindacato dei giornalisti è riuscito a strappare agli editori un'ipotesi di accordo dopo 18 mesi di trattative e scioperi. Accordo che prevede l'estensione dei privilegi corporativi anche ai giornalisti online


Roma – Hanno combattuto per 18 mesi contro i propri datori di lavoro e alla fine i sindacalisti della corporazione giornalistica hanno ottenuto la firma degli editori della FIEG sotto una nuova ipotesi di accordo contrattuale.

L’intesa riguarda l’aumento dei salari (280mila lire in più al “redattore ordinario”), il raddoppio della quota di TFR (Trattamento fine rapporto) da dedicare al fondo di previdenza complementare ogni anno, un “protocollo” per i giornalisti free-lance e, soprattutto, l’estensione alle redazioni online del contratto di lavoro corporativo.

Il dato di maggiore novità dell’intesa è senza dubbio quest’ultimo punto, potenzialmente capace di produrre “marette” anche nelle redazioni online che vivono di dinamiche e rapporti spesso sostanzialmente diversi da quelli tradizionali, elemento che non sembra però aver fatto breccia nel sindacato. La conseguenza più importante appare la trasposizione online dei privilegi della corporazione giornalistica, dotata di “diritti aumentati” rispetto allo status del “cittadino semplice” intenzionato a pubblicare inchieste e opinioni.

“Altre norme di rilievo – si legge in una nota del sindacato (FNSI) – riguardano la responsabilità civile dei giornalisti, il mobbing, il diritto d’autore e l’ampliamento contrattato e regolato della flessibilità nell’assoluto e rigoroso rispetto della professionalità e dei diritti della categoria.”

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Pubblicato il
26 feb 2001
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