Red Hat scomunica Microsoft

Red Hat scomunica Microsoft

Durissimo, il boss della maggiore azienda Linux attacca la mamma di Windows su tutti i fronti, ribadisce la solidità di Linux e dell'open source e spiega: Microsoft è sul versante sbagliato della Storia
Durissimo, il boss della maggiore azienda Linux attacca la mamma di Windows su tutti i fronti, ribadisce la solidità di Linux e dell'open source e spiega: Microsoft è sul versante sbagliato della Storia

Web – “Quello di Microsoft verso l’open source è terrore”: così Matthew J. Szulik, CEO di Red Hat, la maggiore delle aziende Linux, attacca Microsoft sull’open source, a pochi giorni dalle dichiarazioni in materia del manager Microsoft Jim Allchin e a poche settimane da quelle di Doug Miller , altro funzionario Microsoft.

In un suo breve commento , Szulik attacca le dichiarazioni dei due manager e quelle di altri manager Microsoft, tra cui il CEO dell’azienda Steve Ballmer , che definì Linux “una minaccia” per Microsoft.

Secondo Szulik, Microsoft attacca Linux con tre tesi fondamentali: Linux come prodotto immaturo, Linux come minaccia per Microsoft, l’Open source distrugge l’innovazione e la proprietà intellettuale.

Szulik nega che Linux sia immaturo e sottolinea che da otto anni è in continuo sviluppo ed ha già acquisito il 30 per cento del mercato dei server. “Linux è un ambiente solido, affidabile, flessibile – sostiene il manager Red Hat – e ogni giorno diventa migliore. La sua sicurezza è considerata superiore a quella di Windows”. “E il termine “blu screen of death” – insiste Szulik – non si riferisce a sistemi Linux ma piuttosto all’immaturo Windows”.

Secondo il boss di Red Hat solo Ballmer, tra i manager Microsoft, ha “capito l’andazzo” affermando che Linux minaccia il core business della mamma di Windows. “Linux e l’open source – spiega Szulik – minacciano sul serio Microsoft sul piano server. Ma soprattutto, il modello open source minaccia il cuore delle strategie Microsoft: dominio, monopolio, controllo totale e limitazione delle scelte per i consumatori.” Szulik non usa mezze parole e sostiene che chi pratica una politica di egemonia finisce per cadere: “Microsoft è sul versante sbagliato della Storia”. L’accusa di Allchin, quella secondo cui “l’open source distrugge la proprietà intellettuale e uccide l’innovazione”, viene totalmente rigettata dal manager di Red Hat. Secondo Szulik, infatti, “l’open source sta creando una quantità di prodotti protetti con la licenza GPL; il punto è: chi possiede quei prodotti? Con l’Open source sono gli utenti a possederli, migliorarli e condividerli perché siano perfezionati”. Questa filosofia, sostiene il manager di Red Hat, ha portato ad un software che ormai “fa girare” una porzione importante di Internet.

Ma è nella seconda parte del suo commento che Szulik lancia l’accusa più dura a Microsoft: “Un monopolio mondiale, costruito con pratiche di mercato che un giudice federale ha definito predatorie e anticompetitive, ha molto più da spartire con l’uccisione dell’innovazione che qualsiasi cosa il movimento open source potrà mai fare”.

Szulik sostiene anche che quando si è sotto attacco da Microsoft, come accade a Linux e al modello di business che ci gira attorno in queste settimane, da una parte c’è il piacere di constatare quanto Linux sia riuscito a dar fastidio “alla potente Microsoft”; dall’altra “disturba trovarsi all’interno di un grande dibattito intellettuale (quello sull’open source, ndr) – forse il maggiore nella storia del computing – e doversi occupare di accuse e argomentazioni così faziose e senza fondamento”.

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Pubblicato il 27 feb 2001
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