E se fosse il momento dell'UMTS?

E se fosse il momento dell'UMTS?

di Filippo Cadore - Se gli operatori diramano i primi annunci sui futuri servizi wireless veloci è lecito attendersi che questi partano, in realtà, tra molti mesi. Un sintetico quadro della situazione
di Filippo Cadore - Se gli operatori diramano i primi annunci sui futuri servizi wireless veloci è lecito attendersi che questi partano, in realtà, tra molti mesi. Un sintetico quadro della situazione


Roma – L’attesa per il sistema di telecomunicazioni di terza generazione sta diventando frenetica. I titolari di licenza per l’UMTS assicurano che entro l’anno avremo il lancio del sistema di telecomunicazioni che dovrebbe rivoluzionare la vita di tutti i giorni. In effetti, diversi operatori hanno già annunciato l’imminente commercializzazione, primo fra tutti Hutchinson (in Italia H3G) che offre già servizi di terza generazione a Hong Kong e si appresta a lanciarlo, seppur in via sperimentale, anche in Europa. Restano, in ogni modo, numerosi ostacoli da superare prima dell’affermazione di detto sistema: le infrastrutture di rete non sono ancora sufficientemente sviluppate; la disponibilità ed il prezzo dei terminali sono misteri non ancora svelati.

La responsabilità, pertanto, ricade quasi interamente sui produttori che stanno rallentando sia lo sviluppo della rete sia la diffusione di terminali.

Qualche giorno fa Nokia ha dichiarato che l’avvento dell’UMTS è un avvenimento superfluo in quanto la rete GSM, con opportuni ritocchi, può già fungere da veicolo di servizi di terza generazione (come gli MMS). Effettivamente, per consentire un decollo immediato delle comunicazioni di terza generazione i produttori dovrebbero investire enormi energie e capitali nello sviluppo di questa nuova tecnologia abbandonando il mercato attuale che, seppur meno redditizio di qualche tempo fa, è ancora in grado di assicurare importanti profitti. Nokia ha, infatti, conseguito nel secondo trimestre del 2002, a fronte di un calo del fatturato del 6%, un aumento del margine operativo del 17.6%.

Inutile affermare che la richiesta di cellulari di seconda generazione (o di 2,5° generazione come sono definiti i cellulari GPRS) è ancora alta. È di qualche giorno fa, in ogni caso, la presentazione del primo terminale compatibile UMTS (NOKIA 6650), ma molti ricorderanno che in occasione dell’introduzione del protocollo WAP nel 1999, Nokia presentò il suo prodotto (7110) alla fine dell’estate, mentre nei negozi è arrivato solo nella successiva primavera; così facendo la società leader del mercato mondiale dei “telefonini” ha potuto vendere, nel frattempo, un grosso numero di quei modelli di cellulare che non supportavano tale protocollo di comunicazione.

In definitiva i produttori non trarrebbero alcun vantaggio economico dall’immediata affermazione dell’UMTS. In aggiunta anche gli operatori di rete titolari di licenza GSM sperano in un rinvio del lancio del sistema di terza generazione per poter così sfruttare i guadagni derivanti dai servizi multimediali da poco lanciati.

È alquanto improbabile, quindi, che “sotto l’albero di Natale” potremmo trovare un cellulare UMTS. È realistico pensare che in Italia sarà possibile acquistare un terminale di terza generazione dopo la metà del 2003 quando il mercato avrà assorbito l’attuale offerta di terminali GSM/GPRS compatibili con gli MMS.

Filippo Cadore
www.filippocadore.it

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Pubblicato il
4 ott 2002
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