DARPA vuole duplicare il cervello umano

DARPA vuole duplicare il cervello umano

Bisogna riuscirci, e bisogna farlo in fretta. Per questo l'agenzia USA ha stanziato milioni e chiama a raccolta gli scienziati. Tutti uniti per realizzare HAL9000
Bisogna riuscirci, e bisogna farlo in fretta. Per questo l'agenzia USA ha stanziato milioni e chiama a raccolta gli scienziati. Tutti uniti per realizzare HAL9000

Le visioni di Ray Kurzweil, ribadite appena un paio di giorni fa, potrebbero presto trasformarsi in realtà. DARPA, l’organizzazione finanziata dal Pentagono per la ricerca a scopo militare, ha deciso di investire e puntare con decisione alla realizzazione di un cervello artificiale in grado di competere e superare quello umano. Per riuscirci ha deciso di invitare tutti gli scienziati statunitensi a fornire il proprio contributo.

R. Daneel Olivaw “Confrontato coi sistemi biologici, le attuali macchine intelligenti sono meno efficienti di un fattore variabile tra un milione e un miliardo di volte”, spiega DARPA: un valore inaccettabile, poiché inadatto a sviluppare tutti quei gingilli dotati di AI che i militari sono ansiosi di possedere.

Per il momento a disposizione ci sono appena 3 milioni di dollari da spendere entro il 2009: ma l’agenzia governativa è pronta a rilanciare , visto che per sviluppare il suo Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics (SyNAPSE) ha già convocato un convegno per il prossimo 4 marzo in Virginia.

Le intenzioni di DARPA sono chiare: i ricercatori del governo sperano di “sensibilizzare” la comunità scientifica sugli obiettivi di SyNAPSE, di illustrare come l’agenzia intenda procedere e di invogliare gli studiosi di tutto il paese e di ogni branca scientifica a fornire il proprio contributo. Magari con la promessa di un consistente finanziamento delle loro ricerche.

“La chiave per raggiungere il successo nel programma SyNAPSE è un approccio multidisciplinare senza precedenti, che sia in grado di generare un deciso sviluppo tecnologico in molte aree”, si legge sul sito del convegno. Le aree coinvolte sono essenzialmente quattro: hardware, architettura, simulazione ed ambiente .

Per quanto attiene l’hardware, DARPA pensa a circuiti elettronici modellati secondo lo schema del cervello umano : un principio innovativo, che si scontra con l’attuale limitata conoscenza del cervello dell’ homo sapiens , e che dunque occorrerà approfondire. L’area architettura comporterà invece la fusione dei nuovi circuiti in una macrostruttura funzionale , paragonabile concettualmente al cervello completo.

Per tentare di progettare organicamente una struttura funzionale, tuttavia, occorrerà sviluppare tecniche di simulazione adatte a replicare il funzionamento dei neuro-circuiti, in grado cioè di prevedere quali saranno i comportamenti del prodotto finito prima che venga costruito. Ambiente, infine, designa la fase finale ma non meno fondamentale del processo: tutte le procedure di test , verifica ed evoluzione delle capacità del cervello artificiale dovranno essere previste e approntate per quantificarne i progressi.

Se queste quattro aree di specializzazione saranno affidate a scienziati capaci, se tutti i gruppi che collaboreranno al progetto saranno in grado di garantire adeguati sviluppi teorici e pratici entro le tappe stabilite di concerto dai ricercatori stessi, allora l’ umanità aumentata di Kurzweil o persino quella totalmente artificiale di Asimov potranno trasformarsi in realtà prima del previsto.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
19 feb 2008
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