Il futuro di Blu è un'Arancia

Il futuro di Blu è un'Arancia

Le azioni dell'operatore passano interamente a TIM, a Wind il marchio e altri asset, anche Vodafone Omnitel e H3G interessati dallo spezzatino. La lacrimuccia del management. Nessun licenziato dopo lo smembramento
Le azioni dell'operatore passano interamente a TIM, a Wind il marchio e altri asset, anche Vodafone Omnitel e H3G interessati dallo spezzatino. La lacrimuccia del management. Nessun licenziato dopo lo smembramento


Roma – Da poche ore la società Blu, il quarto operatore di telefonia mobile GSM italiano, ha cessato la propria attività in seguito al trasferimento nelle mani di Telecom Italia Mobile (TIM) dell’intero pacchetto azionario. Una manovra attesa da tempo dopo l’ok delle autorità antitrust europee ed italiane all’operazione di “smembramento” di Blu.

Lo smantellamento dell’azienda non comporterà perdite di posti di lavoro per i dipendenti che saranno reinseriti negli organici degli altri operatori (la stessa TIM, Vodafone Omnitel, Wind e H3G), tutti interessati in modo diverso allo spezzatino. 730 dipendenti andranno a TIM, 700 a Wind, 100 ad H3G e i rimanenti a Vodafone Omnitel.

Allo stesso modo gli attuali clienti Blu non subiranno alcuna interruzione del servizio grazie ad una intesa sul roaming tra TIM e Wind che consente agli utenti di usare l’infrastruttura TIM per le proprie chiamate. “A seguito dell’acquisizione – specifica una nota Wind – i clienti di Blu verranno progressivamente trasferiti sulla rete Wind senza alcun inconveniente in termini di continuità del servizio. Il trasferimento sulla rete di Wind permetterà peraltro ai clienti di mantenere il proprio attuale numero di cellulare Blu, nonché il credito residuo della propria carta prepagata. In aggiunta a questo, i clienti Blu beneficeranno di speciali offerte promozionali di benvenuto da parte di Wind. Le modalità operative per la migrazione saranno concordate nei dettagli con l’Autorità delle Comunicazioni e comunicate nei prossimi giorni con una campagna di informazione a livello nazionale indirizzata ai clienti Blu”.

A TIM passano dunque le azioni Blu per un controvalore di 18 milioni di euro mentre Wind acquisisce 1,9 milioni di clienti, marchio e stazioni radio base (per un totale di circa 150 milioni di euro), ad H3G vanno 875 siti di trasmissione che utilizzerà per il suo UMTS per il quale ha varato il nuovo marchio “3”, e a Vodafone Omnitel come a Wind e a TIM vanno pacchetti dei 15 megahertz di frequenze di cui disponeva Blu.

“Blu cessa la sua attività come operatore rinunciando alla propria licenza mobile e restituendo i 15 MHz, sui quali ha finora operato, al Ministero delle Comunicazioni – si specifica in una nota diffusa da TIM – che ha riassegnato tale porzione di spettro, diviso in tre blocchi da 5 MHz, a TIM, Vodafone Omnitel S.p.A. e Wind, per la durata delle rispettive licenze”.

Ma oltre ai numeri ieri ha dominato anche la commozione nel management di Blu. “Lavorare con voi – ha dichiarato l’amministratore delegato di Blu Enrico Casini annunciando le novità ai dipendenti – per me è stato un privilegio. La notte scorsa si è conclusa l’avventura di Blu. Il processo di cessione dell’azienda, che considero un ottimo risultato e del quale sono estremamente soddisfatto, non sarebbe stato possibile senza la resistenza emotiva e la condotta esemplare di tutti voi. Ora è tempo di pensare ad altro. Spegniamo subito l’eco dell’amarezza e seguiamo la linea dell’ottimismo per affrontare con grinta i nostri nuovi percorsi professionali. Noi ci meritiamo il meglio”.

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Pubblicato il 9 ott 2002
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