Internet Explorer 8 sceglie gli standard

Internet Explorer 8 sceglie gli standard

Microsoft ha annunciato che il suo futuro browser utilizzerà come modalità di rendering predefinita quella maggiormente compatibile con gli standard W3C. La Commissione Europea apprezzerà?
Microsoft ha annunciato che il suo futuro browser utilizzerà come modalità di rendering predefinita quella maggiormente compatibile con gli standard W3C. La Commissione Europea apprezzerà?

Redmond (USA) – Come a dimostrare che il suo impegno verso l’interoperabilità del Web non è fatto solo di promesse e belle parole, Microsoft ha annunciato una modifica ad Internet Explorer 8 che renderà il suo prossimo browser più amico degli attuali standard.

Il big di Redmond ha spiegato in questo comunicato che la nuova major release del proprio browser, di cui sta per rilasciare la prima beta pubblica, utilizzerà come modalità di visualizzazione predefinita delle pagine web quella più aderente agli standard del W3C .

Come si è appreso lo scorso gennaio, IE8 supporta tre distinte modalità di rendering : una, chiamata super standard , che riflette l’implementazione più aggiornata degli standard del Web; una che riflette l’implementazione degli standard al tempo del rilascio di IE7; una concepita per conservare la compatibilità con il codice HTML più vecchio, scritto per essere interpretato dalle versioni meno recenti di IE.

Prima dell’annuncio di lunedì, la modalità predefinita di IE8 era la seconda, ossia la stessa utilizzata dall’attuale versione di IE: ciò avrebbe costretto gli sviluppatori che desideravano avvalersi della modalità super standard ad inserire uno speciale meta tag all’interno delle proprie pagine Web. Una scelta, quella di Microsoft, che privilegiava la compatibilità verso il passato a scapito però della conformità agli standard .

Con il recente cambio di rotta, il motore di rendering di IE8 utilizzerà come modalità predefinita la super standard : le due modalità compatibili continueranno ad essere disponibili come opzione, e potranno essere attivate dagli sviluppatori per mezzo di meta-tag. Va ricordato che la modalità super standard è la stessa che di recente ha permesso a IE8 di superare il noto test Acid2 , che valuta il livello di conformità di un browser alle specifiche HTML e CSS del W3C.

Ray Ozzie, chief software architect di Microsoft, ha affermato che quella appena annunciata è stata una scelta tutt’altro che semplice. “Da un lato, ci sono letteralmente miliardi di pagine web progettate per essere visualizzate sulle precedenti versioni del browser, inclusi molti siti che non vengono più aggiornati. Dall’altro lato, i web designer possono godere di un concreto beneficio se tutti i vendor, in nome dell’interoperabilità, si conformano ad un insieme comune ed accettato di standard, seguendone l’evoluzione. Dopo aver attentamente pesato queste considerazioni, abbiamo deciso di dare la massima priorità al supporto dei nuovi standard del Web”, ha spiegato Ozzie. “Lavoreremo con i produttori di contenuti per assicurarci che abbiano ben compreso i passi che stiamo compiendo, e li incoraggeremo a sfruttare questo periodo di beta testing per aggiornare i loro siti ai più recenti standard web supportati da IE8”.

Seppure in modo implicito, Microsoft sembra ammettere che la scelta appena compiuta è anche frutto delle pressioni provenienti dall’Unione Europea , che meno di due settimane fa ha nuovamente sanzionato il gigante americano, accusandolo di non aver rispettato le proprie decisioni in materia antitrust.

“Sebbene non crediamo che allo stato attuale vi sia alcuna normativa di legge che stabilisca quale modalità di rendering debba essere impiegata in un dato browser, il passo appena intrapreso (da Microsoft, ndr) evita che la questione possa sfociare in potenziali conflitti legali o normativi”, ha affermato Brad Smith, senior vice president and general counsel di Microsoft.

Con questa decisione, Microsoft spera anche di difendersi dal reclamo presentato lo scorso dicembre da Opera Software , e dalla conseguente indagine avviata a gennaio dalla Commissione Europea. Come si ricorderà, la nota software house scandinava ha tirato nuovamente in ballo l’annosa questione legata all’integrazione di IE in Windows, pratica che secondo Opera ha limitato la libertà di scelta dei consumatori e danneggiato i concorrenti di Microsoft.

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Pubblicato il
5 mar 2008
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