Il re dello spam ammette: sì, l'ho fatto

Il re dello spam ammette: sì, l'ho fatto

Robert Soloway decide di patteggiare con la giustizia USA. Rischia comunque anni di prigione e multe da centinaia di migliaia di dollari. C'è chi gufa
Robert Soloway decide di patteggiare con la giustizia USA. Rischia comunque anni di prigione e multe da centinaia di migliaia di dollari. C'è chi gufa

Robert Soloway, uno dei più celebri professionisti dello spam, si toglie finalmente la maschera e confessa davanti ad un giudice , Marsha Pechman, di essere effettivamente colpevole di frode via posta elettronica e via “snail mail”. Davanti allo stesso giudice conferma anche di non aver pagato le tasse per l’anno 2005 a fronte di un guadagno stimato in 300mila dollari ottenuto dall’invio ossessivo-compulsivo di mail spazzatura. Una confessione a tutto tondo per alleggerire il peso dei 40 capi di imputazione per i quali è finito sotto inchiesta.

Soloway è stato arrestato nell’estate del 2007, a seguito di una complessa indagine delle agenzie investigative statunitensi sul suo impero di milioni di mail spazzatura. Accusato di furto d’identità, spam e riciclaggio di denaro sporco, l’uomo ha deciso di seguire la strada del compromesso con la corte per evitare di finire in guai ancora peggiori .

La dichiarazione di colpevolezza ha già avuto una ricaduta positiva per Mr. Spam , visto che i pubblici ufficiali che lo avevano portato alla sbarra hanno accettato di far decadere numerose accuse formulate nei suoi confronti . Cio’ nondimeno, Soloway rischia ancora di vedersi comminare 20 anni di carcere e una multa fino a 625mila dollari per la sua attività spammatoria .

In tal senso, l’accordo tra la corte e i legali del re dello spam prevede che non solo il giudice decida il numero di anni di galera che il criminale dovrà scontare ma anche il numero di vittime , le multe e le somme che Soloway dovrà eventualmente risarcire. Somme teoricamente sostanziose, visto che si parla di “migliaia di vittime” travolte dallo spam dell’uomo.

Chi invece considera positivo l’accordo è Richard Troberman, il legale di Soloway, secondo il cui giudizio la decisione della corte di far decadere 37 dei 40 capi di accusa dimostra chiaramente che il caso “è finito per essere molto diverso da quello che era stato prospettato in origine”. Per l’avvocato, le accuse di furto d’identità e di invio di mail a base pornografica si sono rivelate prive di fondamento , anche se i procuratori sono ancora convinti di poter presentare prove sufficienti a suffragio delle loro tesi in tempo per la sentenza del prossimo 20 giugno.

Quello che appare pacifico, ad ogni modo, è il fatto che, indipendentemente da quelle che saranno le richieste del giudice, ben poco sia rimasto della fortuna economica presumibilmente accumulata da Soloway perché lo stato federale vi faccia valere sopra i suoi diritti. Al tempo dell’arresto furono trovate in possesso dell’uomo 24 paia di occhiali, 27 di scarpe e un certo numero di vestiti, per un valore stimato totale di 25.300 dollari. L’appartamento e la Mercedes usate dallo spammer erano in affitto. Un ulteriore “bottino” non è stato ad oggi rintracciato.

“La verità dei fatti è che Soloway è senza un soldo” conferma l’avvocato Troberman, che evidenzia come il suo assistito debba ancora fronteggiare un default judgment da 10 milioni di dollari in Oklahoma e abbia un ulteriore debito nei confronti di Microsoft. Al che viene da pensare come Troberman deciderà di farsi pagare la parcella , visto che, a suo dire, sta in sostanza difendendo un reo spiantato oltreché confesso.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 mar 2008
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