Cinque (diconsi 5) micron di diametro, trecento nanometri di spessore. Occhio a non tentare di spacciarlo come una rarità: si produce in laboratorio, quindi molto presto sarà sfornato in serie. È il più piccolo anello di diamante del mondo , e l’hanno ottenuto, grazie ai loro esperimenti, gli scienziati dell’ Università di Melbourne (Australia).
Ma se non serve a vantarsi con le amiche, se non serve a conquistare un agognato sì, se non serve neppure come investimento, a che cosa serve? Beh, è l’ennesimo passettino verso il quantum computing . Grazie a questo minuscolo anello sarà possibile, almeno così dicono quelli che l’hanno creato, realizzare dei minuscoli generatori di fotoni , in grado di produrre una singola particella per volta oppure rilevarne il passaggio.
Il risultato delle ricerche è stato presentato di recente ad un convegno organizzato dalla American Physical Society , tenutosi a New Orleans: se le aspettative dei suoi creatori troveranno conferma, l’elaborazione dei qubit (l’informazione di base del quantum computing, che viene veicolata con i fotoni) potrebbe risultare decisamente più facile.
Nel frattempo, basti ricordare che un micron è pari ad un milionesimo di metro, e che un nanometro ne è invece la miliardesima parte. Considerato che un capello, in media , è spesso circa 50 micron, questo anello ha un diametro 10 volte inferiore .
Luca Annunziata