Ron Jeremy: il porno online s'infila ovunque

Ron Jeremy: il porno online s'infila ovunque

La leggenda del cinema per adulti si lamenta dei siti di social broadcasting, che offrono impunemente film protetti dal diritto d'autore. L'industria a luci rosse va rispettata, tuona l'uomo baobab
La leggenda del cinema per adulti si lamenta dei siti di social broadcasting, che offrono impunemente film protetti dal diritto d'autore. L'industria a luci rosse va rispettata, tuona l'uomo baobab

Il celebre attore del cinema porno Ron Jeremy, ormai 55enne, ci dà ancora dentro: piuttosto che rassegnarsi alla pensione, l'”uomo baobab” – così soprannominato per ben noti motivi – se la prende con quei portali specializzati nella distribuzione in streaming di contenuti per adulti, colpevoli a suo dire di furto nei confronti dell’industria di cui è uno dei principali protagonisti.

Ron Jeremy: il porno online s'infila ovunque Jeremy vuole prima di tutto rispetto per il cinema porno. Un rispetto che siti del calibro di YouPorn , PornTube e altri non hanno per i produttori, gli attori e gli artisti di settore. Secondo Jeremy i portali specializzati si sentono meno responsabili dei grandi siti di video sharing rispetto alle infrazioni al diritto d’autore .

“Quello che danneggia l’industria è Internet – dice un battagliero Jeremy – Prima era utile. Ogni società aveva il suo sito web. Ora ci sono cose come YouPorn e PornTube che offrono visioni in piena lunghezza dei film di Vivid. Chi c*** credono di essere?”. Non a caso l’attore cita Vivid Entertainment , società di settore che si è scagliata contro il porno next-gen telematico e che intende portare alla sbarra proprio quei siti citati da Jeremy, colpevoli di violazioni e perdite per le industrie di settore nell’ordine di milioni di dollari.

“Non vedresti mai andare su YouTube una visione completa di un film di Steven Spielberg – continua Jeremy – Ma siccome si tratta di porno, (questi siti, ndr) pensano di farla franca. Per questo Vivid ora sta contrattaccando. La pirateria è pirateria, che il film sia classificato PG, R o X. Noi meritiamo lo stesso rispetto”. L’attore vuole rispetto per quell’industria che ha notoriamente contribuito allo sviluppo di molte delle tecnologie alla base del Web .

Tanto più che il problema della “pirateria” telematica non guarda in faccia a nessuno, nemmeno all’uomo baobab o alle bionde con le misure abbondanti: non solo il web è infarcito di spezzoni video fruibili gratuitamente e niente affatto amatoriali, ma anche il P2P fa la sua parte nell’angustiare i sogni di gloria di produttori e celebri attori impegnati nell’industria del sesso.

Circa il 5% di tutti i file scambiati su rete BitTorrent, riporta TorrentFreak , è composto da contenuti per adulti, e molti di questi file sono protetti dal diritto d’autore. Non solo, tra i tracker privati più popolari in rete ci sono proprio quei portali specializzati in materiale pornografico .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 20 mar 2008
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