Assinform: ICT trascurato dal Governo

Assinform: ICT trascurato dal Governo

L'Associazione delle imprese italiane del settore afferma con forza la propria preoccupazione per i tagli alla spesa IT, la compressione dell'e-government, l'annacquamento del broadband e l'incertezza sulla formazione
L'Associazione delle imprese italiane del settore afferma con forza la propria preoccupazione per i tagli alla spesa IT, la compressione dell'e-government, l'annacquamento del broadband e l'incertezza sulla formazione


Roma – Presa di posizione dura quella di Assinform sulla Finanziaria presentata dal Governo. L'”Associazione nazionale produttori tecnologie e servizi per l’informazione e la comunicazione” ha infatti criticato con forza il provvedimento che disattende a suo parere gli impegni già presi dal Governo con il DPEF nei mesi scorsi.

La posizione espressa dall’Associazione è dunque quella di forte delusione e di preoccupazione per una Finanziaria che lascia “presagire un impatto negativo su investimenti essenziali per risolvere i problemi che sono all’origine delle attuali difficoltà strutturali del Paese: efficienza della PA e competitività delle imprese”.

La “scomunica” pronunciata da Assinform riguarda quattro punti fondamentali che in Finanziaria stridono con quanto precedentemente dichiarato e previsto dal Governo:

1. Non vi sono riferimenti agli investimenti previsti per i progetti finalizzati all’eGovernment nella PA Centrale e Locale (500 + 500 milioni di euro) ma ci si limita ad evocare un fondo alternativo, di consistenza modesta e per di più finanziato da riduzioni della spesa informatica già stanziata. “Particolarmente grave – spiega Assinform – la mancata conferma del fondo a supporto dell’eGovernment per la PA Locale, che rischia di vanificare progetti e investimenti avviati nel 2002, con un danno doppio, considerato che il fondo in questione è di cofinanziamento al 50 per cento con gli Enti Locali interessati”.

2. Non vi sono accenni agli investimenti previsti per favorire l’accesso ai collegamenti a banda larga della PA, che il DPEF quantificava in 1,2 miliardi di euro.

3. Non vi sono elementi che confermino i precedenti impegni, con interventi ad hoc, nell’ambito della formazione ICT e delle politiche infrastrutturali, industriali e finanziarie, volte a favorire la diffusione delle tecnologie digitali nel sistema delle imprese.

4. Sono previsti consistenti tagli alle spese delle Pubbliche Amministrazioni sia Centrali che Locali, con inevitabili impatti anche sugli investimenti ICT, non solo nuovi ma anche in essere.

Secondo Assinform è necessario reintrodurre questi impegni nella Finanziaria. “Il quadro che si va delineando è davvero preoccupante – ha dichiarato il Presidente di Assinform Giulio Koch – Ancora lo scorso luglio, sulla spinta del Ministero per l’Innovazione Tecnologica, il DPEF aveva ribadito la valenza strategica degli investimenti ICT, riconoscendo la necessità di stanziare ulteriori fondi per i progetti di eGoverment nella PA Centrale e Locale e per lo sviluppo dei collegamenti a banda larga, le cosiddette autostrade informatiche. Di tutto questo oggi sembra non restare più nulla o quasi”.

“La critica di Assinform non è sull’impianto della Finanziaria, che deve essere di necessario rigore – ha precisato Koch – ma piuttosto sull’opportunità di applicare una logica meramente contabile anche agli investimenti in ICT, che sono proprio quelli utili a liberare risorse e a contenere la spesa. E quindi a far crescere il sistema, perché l’investimento ICT è essenziale per la performance del nostro Paese, e quindi anche per un incremento virtuoso delle entrate fiscali”.

“In più – ha concluso Koch – bisogna anche considerare l’inopportunità di penalizzare la domanda ICT in un momento difficile per un settore che conta 67 mila imprese, 1,1 milioni di addetti e che più di ogni altro ha contribuito in questi ultimi anni alla crescita del numero delle imprese e dell’occupazione”.

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Pubblicato il
18 ott 2002
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