SETI@home è squattrinato, ma vivrà

SETI@home è squattrinato, ma vivrà

Alla notizia della crisi finanziaria del SETI@home alcuni membri del progetto hanno voluto tranquillizzare tutti i fan del noto screensaver scova-UFO e far sapere loro che il progetto, fondi o non fondi, andrà comunque avanti. Ecco come
Alla notizia della crisi finanziaria del SETI@home alcuni membri del progetto hanno voluto tranquillizzare tutti i fan del noto screensaver scova-UFO e far sapere loro che il progetto, fondi o non fondi, andrà comunque avanti. Ecco come


Roma – Pare che la notizia riguardante la crisi del progetto SETI@home abbia gettato nello scompiglio la comunità di appassionati e volontari che partecipano alla “grande caccia all’UFO”. In particolare, grazie alla segnalazione di un rappresentante del SETI Italia Team “G. Cocconi”, è emersa la “risposta” alla questione finanziamenti pubblicata da uno dei responsabili di SETI@home sul forum ufficiale del progetto.

Riferendosi alle notizie di stampa sulla crisi finanziaria di SETI@home, una persona che si firma come “SETI@home Administration” ha chiarito che “SETI@home NON sta per cessare le attività”.

Nello stesso thread del forum, accessibile qui , diversi utenti non sembrano affatto soddisfatti di questa risposta così poco chiarificatrice: in particolare, alcuni dei partecipanti al forum chiedono che si fornisca una smentita più dettagliata e approfondita direttamente sull’home page di SETI@home.

Un poco più esaustivo è il post apparso sul forum di Slashdot.org e firmato da un certo Matt Lebofsky di SETI@home. Egli afferma che la notizia di una possibile chiusura del progetto è esagerata, tuttavia non fa mistero del fatto che al SETI manchino soldi.

“Fondamentalmente siamo sempre in crisi di fondi”, ha scritto Lebofsky. “Personalmente spendo un’enorme quantità del mio tempo qui al SETI Lab scrivendo domande di finanziamento (…) Lavoro in questo gruppo da 6 anni e siamo sempre stati lì a raschiare il fondo del barile. Questa non è una novità.”

Lebofsky sostiene che, nonostante tutto, “stiamo spingendo avanti su tutti i fronti”, e fornisce un link dove vengono descritti alcuni progetti futuri di SETI@home. Tutti progetti che, come ammette lo stesso SETI, verranno attuati “fondi permettendo”.

Uno dei progetti attualmente immobilizzati per mancanza di fondi è quello, già citato da Punto Informatico, che prevede l’utilizzo del telescopio australiano di Parkes per estendere la ricerca di vite intelligenti extraterrestri anche all’emisfero sud dello spazio.

Stando a Lebofsky, dunque, la crisi finanziaria di SETI@home esiste, e non sarebbe neppure una grande novità, ma questo non significa che il progetto stia rischiando la chiusura. In ogni caso, in seguito al piccolo allarme emerso tra gli altri anche su PI, in questi giorni diversi utenti stanno promuovendo collette a favore del progetto: per accedere alla pagina delle donazioni a SETI@home è possibile visitare questo link .

La più grande risorsa di questa iniziativa sembra tuttavia data dalla grande comunità di utenti che in tutto il mondo, mettendo a disposizione di SETI@home parte delle loro risorse di calcolo inutilizzate, partecipano attivamente e con passione all’analisi di milioni e milioni di segnali provenienti dal cosmo, e questo nella speranza di intercettare quella debole voce che, in una lingua a noi sconosciuta, eppure rivelatrice, un giorno ci possa dire: “Non siete soli”.

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Pubblicato il
18 ott 2002
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