E sul Pinguino io rispondo a Ballmer

E sul Pinguino io rispondo a Ballmer

Un ventenne, studente e linuxaro convertito racconta la propria esperienza con il Software Libero, e quella della sua famiglia. E perché non è d'accordo con il CEO Microsoft
Un ventenne, studente e linuxaro convertito racconta la propria esperienza con il Software Libero, e quella della sua famiglia. E perché non è d'accordo con il CEO Microsoft


Roma – Caro direttore, mi permetta di replicare alle ultime affermazioni di Ballmer sul Software Libero, Open Source e in particolare su GNU/Linux e specialmente per quel che riguarda il lato desktop. E con quale titolo le chiedo questo? Con nessun titolo. Non sono né uno sviluppatore famoso, né un CEO di una qualche start up e nemmeno il responsabile ITC di una piccola azienda. Sono uno studente, poco più che ventenne che da due anni si è, mi passi il termine convertito a GNU/Linux e che ha convertito, volente o nolente tutta la famiglia: il papà piccolo artigiano che usa il computer per stampare qualche lettera e le fatture, la sorella che lo usa soprattutto per ricerche in
Internet e la posta elettronica e la mamma che lo usa per stampare documenti per la locale sezione della Croce Bianca.

Ecco la cosa che mi è risultata chiara fin da subito, checché ne dica Ballmer, è la l’esaustività e la completezza delle distribuzioni GNU/Linux. In uno, due o tre cd c’è praticamente tutto quello che una persona normale ha bisogno per essere produttiva e svagarsi con il proprio pc.

Una delle cose che mi ha stupito da subito è il fatto che in pochissimi minuti, e se si vuole anche con pochissimi clic, si installano tutti gli analoghi dei driver del mondo Win* che sotto GNU/Linux sono di norma un misto di moduli del kernel e programmi veri e propri.

Io ho iniziato due anni fa con Mandrake 7.2 e ora installo la 9.0. Ricordo che nell’installazione della 7.2 ho avuto qualche problema con la configurazione della scheda video ma tutto il resto è filato liscio, con le versioni successive nessun problema. Tra una Mandrake e l’altra ho anche installato varie versioni di Red Hat, Suse e Debian che non mi hanno lasciato del tutto soddisfatto perché Mandrake mi ha abituato troppo bene e forse perché queste ultime nascono con un orientamento lato server .

Tralasciando tutti i particolari intermedi mentre le scrivo ascolto il Beethoven da un mp3 con xmms , e questa sera con xawtv mi guarderò il Tg3 e se c’è qualche film interessante potrei anche registrarlo per poi farmi il videocd o un DivX. Se ho bisogno di una scansione di qualche documento c’è sane , quando comprerò la fotocamera digitale starò bene attento che sia supportata da Gphoto . La nuova stampante a getto d’inchiostro funziona perfettamente e non ho altre esigenze multimediali.

Per l’hardware, l’unica cosa alla quale bisogna prestare attenzione è verificare la compatibilità del kernel GNU/Linux e delle varie distribuzioni con il dispositivo che si intende acquistare, credo che almeno con l’ottanta percento dei dispositivi consumer non dia problemi con GNU/Linux.

Più per passione che per lavoro faccio il webmaster di qualche sito web. Ho imparato quel che basta su Apache , PHP e MySql e riesco a gestire siti di medie dimensioni. Il tutto quasi a costo zero, ma questo come spiegerò dopo non è la cosa più importante. Per inciso penso che con la mia attività non sarei mai in grado di pagare la licenza di un prodotto proprietario come Office o Fireworks o Illustrator.

La soddisfazione “tecnica” di avere un bel GNU/Linux installato e funzionante sta anche nel fatto di essere corazzato pur essendo nudo. Tutti possono sapere come funziona il mio GNU/Linux eppure virus e worm non si sono mai fatti vivi (confesso che rido alle spalle di tutti gli amici che si sono beccati i vari Melissa, Code Red e Nimda). Probabilemente nei programmi che uso c’è il lavoro di migliaia di persone e il mio sistema pur dipendendo da tutti non dipende da nessuno in particolare perché nessuno è indispensabile. Io mi fido di tutti questi sconosciuti perché tutti si controllano a vicenda.


Io ho scelto GNU/Linux più per motivi filosofici che tecnici. La stessa GPL in fondo è un manifesto politico. Io ho scelto GNU/Linux perché voglio che la mia privacy sia tutelata, che quello che faccio oggi col mio pc lo possa fare anche domani anche se cambio hard disk, scheda video e audio senza chiedere o rendere conto a nessuno. Io ho scelto GNU/Linux per la libertà di imparare e di comunicare. Credo che l’informazione sia libera quando non deve per forza essere legata ad un particolare programma, o ad un particolare sistema operativo. Credo inoltre che uno dei più grossi problemi dei nostri tempi sia
la crescente concentrazione di potere e le progressive fusioni fra chi produce contenuti , siano essi film, libri o programmi televisivi e chi controlla le strutture per diffonderli, siano esse satelliti, gateway, linee telefoniche o semplicemente software.

L’unico vero freno alla diffusione di GNU/Linux è l’atteggiamento monopolistico di Microsoft nei confronti di consumatori, produttori di hardware e software, dei distributori e dei governi. Le ultime affermazioni di Ballmer che riducono il kernel Linux a clone di Unix e i vari programmi delle distribuzioni a cloni di altri vari programmi sono solo una parte della verità.

La maggior parte dei programmi disponibili per GNU/Linux sono una versione migliore di programmi con funzionalità simili. Mozilla si può considerare un clone di Nestcape? Forse ora è vero il viceversa. Ma Python o Perl sono forse cloni di C#? Non è mia intenzione fare un elenco di ottimi software per Linux, anche perché ci sarebbero da introdurre delle distinzioni a seconda delle varie licenze, ma è chiaro che c’è dell’ottimo software per Linux e il modello di sviluppo del software seguito da Linux e dai principali programmi che ci girano sopra è il modello più sicuro e forse anche quello più produttivo che esista.

Ecco, per ultimo la questione dei soldi. Due anni di GNU/Linux mi sono costati all’incirca 250 euro tra libri e riviste. Non ho mai comprato un Pack ma lo farò con la Mandrake 9.0, non perchè debba, ma perché ritengo giusto ringraziare il loro lavoro. Probabilmente il Pack verrà regalato a qualcuno, lo stesso avverà con una Suse a Natale.

Colgo l’occasione per ringraziare Punto Informatico per i suoi articoli che trovo immuni dalle pressioni delle grosse aziende ITC e dalla politica, e per gli spazi di discussione che offre ai lettori.

Cordiali Saluti,
Elio Pizzottelli

La copia e la distribuzione in forma integrale di questo brano è permessa e incoraggiata purché compaia questa nota.

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Pubblicato il 21 ott 2002
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