ICT, Italia dietro Porto Rico e Cipro

ICT, Italia dietro Porto Rico e Cipro

La capacità del paese di abbracciare le nuove tecnologie è scesa ulteriormente. Lo dice il WEF con il nuovo rapporto sulla readiness tecnologica. Italia al 42esimo posto. Gravissima la situazione della Scienza italiana
La capacità del paese di abbracciare le nuove tecnologie è scesa ulteriormente. Lo dice il WEF con il nuovo rapporto sulla readiness tecnologica. Italia al 42esimo posto. Gravissima la situazione della Scienza italiana

Certe classifiche lasciano il tempo che trovano ma non quelle del World Economic Forum (WEF) e in particolare non quella del Network Readiness Index dell’ IT Global Report , quell’indice che di anno in anno sintetizza una quantità di diversi parametri di valutazione, tutti tesi a identificare la capacità dei singoli paesi di abbracciare l’era digitale, di essere pronti all’adozione operativa, culturale ed economica delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un indice che quest’anno boccia l’Italia , piazzandola al 42esimo posto dietro Porto Rico, Thailandia e Cipro.

la classifica del WEF L’anno scorso, come ricorderanno i lettori di Punto Informatico , il Belpaese era riuscito a piazzarsi al 38esimo posto di quella classifica internazionale. Ben dietro i maggiori partner europei, si trattava comunque di un risultato incoraggiante perché il posizionamento precedente era il 45esimo posto.

L’indice è significativo perché raccoglie i risultati dei paesi visti da tre punti di vista o, come dicono gli esperti del WEF, in “tre dimensioni”. La prima è quella che raccoglie l’ambiente infrastrutturale, regolatorio e finanziario/economico in cui si muove l’ICT locale (qui l’Italia si piazza al 55esimo posto); la seconda indaga sulla readiness dei singoli individui, delle aziende e delle istituzioni nell’avvantaggiarsi dell’ICT (Italia 46esima); la terza elabora il modo in cui vengono utilizzate le più innovative tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione (Italia 33esima). Dati che precipitano l’Italia in una situazione complessiva di arretratezza e difficoltà sia quando la si osserva a livello globale sia quando la si esamina da un punto di vista prettamente europeo.

I “punti di forza”, se così si possono chiamare, sono pochi e per certi versi sorprendenti. Secondo il WEF l’Italia brilla per i bassi costi della telefonia mobile : tre minuti di chiamata costano meno solo in Egitto. Brilla anche per i bassi costi della connettività broad band . Per gli esperti WEF, infatti, l’Italia è terza a parimerito con USA, Svezia, Finlandia, Francia, Singapore e Corea nell’offrire banda larga a costi contenuti.

Altra eccezione peraltro significativa è il risultato del Belpaese nello specifico indice legato all’ uso dell’ICT nel Governo e alla conquistata efficienza di questo utilizzo. In questo indice l’Italia è in 5a posizione dietro Singapore, Estonia, Danimarca ed Islanda.

L'indice dell'ICT nel Governo

Se l’Italia si piazza al 6o posto per quanto riguarda il numero di utenze di telefonia mobile è solo 27esima nella diffusione del personal computer, 54esima nell’indice dell’utilizzo di Internet nelle imprese e addirittura 94esima nella qualità delle istituzioni scientifiche . Per non parlare del 97esimo posto rimediato dalle capacità del Governo di promuovere l’ICT.

Ci sono poi altri indici a disegnare la situazione italiana, a far comprendere quante difficoltà il Belpaese incontri nell’affacciarsi all’era digitale: l’Italia è 48esima nella disponibilità di scienziati e ingegneri , 66esima nella libertà di stampa e 113esima nei tempi di risoluzione delle dispute contrattuali, elemento naturalmente decisivo anche nel business ICT.

Il dato peggiore per quanto riguarda l’Italia riguarda però il peso dei regolamenti governativi , ovvero quanto costa all’individuo e all’azienda adeguarsi alle regole imposte dal governo: qui il Belpaese è al 124esimo posto , subito dopo il Camerun.

In cima all’indice della readiness tecnologica ancora una volta il WEF piazza la Danimarca , inossidabile regina del mondo delle tecnologie e delle comunicazioni. Al secondo posto è la Svezia, poi la Svizzera e via via con Stati Uniti, Finlandia, Olanda, Islanda, Corea del Sud e Norvegia.

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Pubblicato il
10 apr 2008
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