In vendita un account Twitter

In vendita un account Twitter

Un'idea insolita: mettere all'asta un pezzo della propria esistenza digitale. Chissà cosa penseranno i netizen coinvolti: vorranno la percentuale?
Un'idea insolita: mettere all'asta un pezzo della propria esistenza digitale. Chissà cosa penseranno i netizen coinvolti: vorranno la percentuale?

Una provocazione o (anche) un annuncio serio: account Twitter in vendita su eBay. L’ annuncio postato da Andrew Baron, creatore del notiziario video online Rocketboom , suona un po’ come tutte e due. Una provocazione sul valore di Twitter come strumento di comunicazione, e forse pure (come maligna qualcuno ) un mezzo discutibile per farsi un po’ di pubblicità. Ma soprattutto, la faccenda solleva una questione : si può fare? Si può vendere un pezzo della propria vita digitale?

L'annuncio postato da Andrew Baron su eBay per la vendita di twitter.com/andrewbaron “Il mio account Twitter mi piace un sacco – scrive Baron nel testo dell’annuncio – ma sento di non averlo usato come avrei voluto. Sinceramente mi dispiace per i miei follower che seguono i miei interventi nella loro timeline, perché non sono stato in grado di dargli quanto avevo sperato”. Tanto vale, secondo Baron, lasciar perdere questo account ed aprirsene uno nuovo : ora il mezzo è più conosciuto, e utilizzarlo con consapevolezza sarà più facile. E poi c’è anche quello di Rocketboom a cui pensare.

Certo, però, “sarebbe sciocco limitarsi a cancellare il vecchio, soprattutto se ci fosse qualcuno in giro interessato a prendere parte a parecchie conversazioni interessanti”: quindi perché non vendersi twitter.com/andrewbaron ? Baron precisa che “in termini di guadagno non mi aspetto nulla, per questo ho messo tutto all’asta con offerta minima. Quel che sarà, sarà”. Nel frattempo, comunque, le offerte hanno superato i 1000 dollari .

Per Baron ci sono un paio di punti che dimostrano il valore dell’affare: tanto per cominciare il numero dei follower , 1397 al momento in cui è stata indetta l’asta e saliti mentre si scrive a quota 1492, che sono un bel bacino eventuale per una campagna di marketing o comunicazioni aziendali. E sono tutti lettori di qualità, “di cui andare fieri”. Certo, c’è il rischio che questo follower potrebbero decidere di disiscriversi da un momento all’altro: in questo senso non si offrono garanzie, visto che “la gente viene e va, così è la vita”.

“Puoi tenere in piedi un circolo sociale solo occupandolo di persona. Non è una stanza che si può affittare per il weekend” commenta perplesso Stowe Boyd su The /Messengers : “Per dirla più chiaramente, le amicizie di qualcuno non sono materiale da mettere in vendita come una macchina usata o regali avanzati. Sarebbe come provare a vendersi le lentiggini”.

Per Boyd, l’idea potrebbe anche fare presto dei proseliti, ma non è destinata ad avere fortuna : “Se qualcuno volesse provare ad usare questa occasione e il prezzo finale raggiunto dall’asta come metro per misurare il valore di una lista di follower, sappia che 1500 dollari per 1500 follower non significa che questi ultimi valgono un dollaro a testa”. Come dire che il valore di una rete sociale la fanno le relazioni tra i componenti, non la loro mera presenza.

Più pratico Duncan Riley, che sulle pagine di TechCrunch si domanda semplicemente se la vendita di un account Twitter sia possibile . Apparentemente sì, visto che né il contratto che indica le condizioni di fornitura del servizio né la privacy policy lo impediscono. Ma, conclude Riley, “Twitter, naturalmente, deciderà quasi certamente per la cancellazione dell’account se si dovesse arrivare alla vendita: se fossi stato in loro, l’avrei già sospeso”.

Luca Annunziata

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
14 apr 2008
Link copiato negli appunti