Fibra privata superveloce: si può fare

Fibra privata superveloce: si può fare

Alcuni cittadini statunitensi sono ancora costretti al vecchio modem 14.4. Ora vogliono lanciare una rete privata in fibra: 100 Megabit bidirezionali a cliente, telefonia, TV. Tutto compreso
Alcuni cittadini statunitensi sono ancora costretti al vecchio modem 14.4. Ora vogliono lanciare una rete privata in fibra: 100 Megabit bidirezionali a cliente, telefonia, TV. Tutto compreso

Un consorzio di comuni dislocati in aree scarsamente abitate degli Stati Uniti punta ad una rete in fibra ottica, gestita e posseduta dalla comunità. Battezzatosi ECFiber e dotato ora di personalità giuridica, il gruppo sta dando alla luce una rete ad accesso aperto il cui principale obiettivo è quello di raggiungere l’utenza direttamente con la fibra .

Utenza, per il gruppo, significa case, uffici e istituzioni presenti nelle comunità che partecipano al progetto. La rete, sviluppata in partnership con Valleyfiber.net , sarà finanziata esclusivamente con fondi privati .

Tim Nulty, project manager di ValleyFiber, spiega: “La rete fornirà connessioni fino a 100 megabit al secondo tra tutti gli utenti . Si potranno acquistare connessioni anche a velocità inferiori, a seconda del bisogno. Tutte saranno simmetriche, con download uguale all’upload. Oltre alla connessione ad Internet, i clienti potranno acquistare servizio telefonico di alta qualità e servizi televisivi multicanale a prezzi competitivi”.

Quale sia la ragione di questa iniziativa e, soprattutto, perché decidere per una rete “community owned”, lo racconta invece il gruppo stesso: una rete posseduta dalla comunità non va alla ricerca del profitto . Al contrario, gli operatori commerciali generalmente desiderano rientrare degli investimenti fatti nell’arco di un periodo compreso tra tre e cinque anni. Ciò li indirizza alle aree urbane o extraurbane ad alta densità di popolazione ed è proprio questa la ragione per cui la maggior parte delle zone cui il progetto si rivolge sono mal servite.

Secondo uno studio , YouTube attualmente consuma tanta banda quanta ne richiedeva l’intera rete Internet nel 2000 . Con gli utenti che caricano oltre 65 mila video al giorno e ne visualizzano quotidianamente più di 100 milioni, occorrono reti in grado di sopportare un traffico così elevato e, per di più, in continuo aumento: un mondo always on , duepuntozero e flat che ai cittadini dei comuni interessati all’iniziativa è totalmente precluso per l’inadeguatezza delle strutture.

Di qui il singolare proposito di ECFiber, una sfida su cui scommettono i cittadini di quelle zone, stanchi di rassegnarsi a un digital divide quasi totale: nelle giornate migliori, in alcune delle città coinvolte nell’iniziativa non si va oltre i 14,4 Kbps del vecchio modem.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
15 apr 2008
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