Safari, Apple fa marcia indietro

Safari, Apple fa marcia indietro

Niente più aggiornamento. Ora è chiaramente indicato come nuovo software. E nel frattempo arriva la conferma: il browser di Cupertino non piace a PayPal
Niente più aggiornamento. Ora è chiaramente indicato come nuovo software. E nel frattempo arriva la conferma: il browser di Cupertino non piace a PayPal

Safari non è più un aggiornamento consigliato da Apple Software Update per le piattaforme Windows. Con il rilascio della versione 2.1 del programma, chi non ha installato il browser di Cupertino vedrà comparire due diverse sezioni nella schermata dell’applicazione: ci sono gli update per i programmi già installati, e poi c’è il nuovo software. È in quest’ultima categoria che ora compare Safari – recentemente aggiornato alla versione 3.1.1 per correggere alcune vulnerabilità.

La scelta di Apple potrebbe mettere la parola fine alle polemiche che si sono trascinate in queste settimane sulle modalità con cui il browser veniva offerto ai consumatori. Se le prime riflessioni riguardavano l’opportunità per la Mela di allargare la base di installazione di Safari per Windows, quasi subito si erano fatte strada dichiarazioni al vetriolo sulla vicenda. John Lily, CEO di Mozilla, aveva parlato senza mezzi termini di malware , visto il metodo poco ortodosso e potenzialmente ingannevole utilizzato per veicolare la proposta.

Il problema era il rischio che tra gli utenti meno esperti ci fossero persone non in grado, per pratica o per pigrizia, di distinguere tra ciò che effettivamente era un aggiornamento e ciò che invece era software nuovo di zecca. La nuova veste grafica di Apple Software Update incontra invece i gusti di Mozilla, anche se Asa Dotzler (responsabile community development) chiede a Cupertino di fare di più : “Ora Apple deve anche smettere di selezionare di default il campo per l’installazione del nuovo software. Con questo cambiamento, credo mi potrei ritenere abbastanza soddisfatto da lasciar di nuovo funzionare Apple Software Update sul mio computer”.

Non una parola sulla questione delle quote di mercato , secondo molti il vero problema dietro l’alzata di scudi di Mozilla. Ma come sottolineato da Wired , questa strategia commerciale di Apple potrebbe anche non pagare: generare disistima verso il proprio software potrebbe trasformarsi in un boomerang per iTunes, e un software alla base del successo commerciale nella vendita di musica online inviso ai consumatori è l’ultima cosa di cui Cupertino ha bisogno.

Chi di certo non gradisce Safari è PayPal . In un documento rilasciato in occasione di un intervento dei tecnici della costola per l’e-payment di eBay alla recente RSA Conference , l’azienda ribadisce la sua intenzione di esercitare pressione sui navigatori affinché si orientino all’ utilizzo di browser sicuri . Tra questi, come spiegato circa un mese fa, rientrano senz’altro Internet Explorer 7, Firefox 3 e le versioni di Opera successive alla 9.25, ma non di certo Safari e le release precedenti delle altre applicazioni.

Dai dati mostrati , si evince che ci sarebbero ancora un certo numero di netizen che utilizzano abitualmente Explorer 3 , Firefox 1.0 e Opera 3.5: un rischio per la sicurezza, vista l’incapacità di questi software di gestire le più recenti estensioni in fatto di garanzia contro phishing e scam. Dunque PayPal si avvia ad intraprendere una campagna per modificare le abitudini e la dotazione software dei suoi utilizzatori, con un’azione in due fasi: in un primo momento avvisando con un messaggio ogni volta che si effettuerà il login sui suoi server con un browser non sicuro, ed in seguito impedendo completamente l’accesso a chi non disporrà di filtri anti-phishing e SLL esteso.

In un primo momento sembrava che in questa categoria rientrasse pure Safari. Ma da PayPal è giunta la smentita : “Stiamo sviluppando una feature che consentirà di impedire ai clienti che utilizzano browser e sistemi operativi obsoleti di collegarsi a PayPal – ha spiegato il portavoce dell’azienda Michael Oldenburg – Un esempio può essere costituito dall’accoppiata Explorer 4 e Windows 98 (…). Non abbiamo nessuna intenzione di bloccare alcuna versione corrente di alcun browser, incluso Safari di Apple”.

Per il momento, dunque, pericolo scampato. Vista tuttavia l’importanza crescente assunta dai filtri anti-phishing e il ricorrente ritornello sulla presunta scarsa garanzia in fatto di sicurezza di Safari, forse per Cupertino è tempo di correre ai ripari .

Luca Annunziata

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Pubblicato il 21 apr 2008
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