La ricarica senza fili è possibile

La ricarica senza fili è possibile

L'Università del Michigan concentra microonde in aree grandi mezzo centimetro. Le ricadute vanno oltre il caricabatterie universale: microscopia avanzata e manipolazione delle radiazioni sono solo l'inizio
L'Università del Michigan concentra microonde in aree grandi mezzo centimetro. Le ricadute vanno oltre il caricabatterie universale: microscopia avanzata e manipolazione delle radiazioni sono solo l'inizio

C’è una novità nel campo del wireless-charging e non solo: alcuni ricercatori dell’ Università del Michigan sono riusciti a concentrare microonde da 30 centimetri di lunghezza in aree di appena 1,5 centimetri, cioè un ventesimo della loro lunghezza d’onda . Un risultato cinque volte superiore a quanto finora la ricerca abbia mai ottenuto.

Il prototipo Le implicazioni di questa scoperta potrebbero essere molteplici: “Aprire un nuovo scenario applicativo: trasferimento wireless di energia, microscopia avanzata, incanalamento di radiazioni. Se riusciremo a spingerci alla frequenza della luce – e non c’è ragione perché questo possa non accadere – le applicazioni giungeranno al campo della litografia ( elettronica , ndR) e della memorizzazione dei dati”, dice Anthony Grbic, professore di Ingegneria Elettrica e Informatica dell’ateneo che, insieme ai colleghi Roberto Merlin e Lei Jiang, ha centrato l’obiettivo.

La tecnica utilizzata consiste nel far passare le microonde attraverso speciali pannelli , opportunamente sagomati, collocati davanti al punto di emissione. La loro particolare struttura si comporta come una sorta di lente il cui effetto è quello di stringere il fascio e realizzare così la concentrazione cercata.

Il vantaggio della soluzione individuata consiste nel basso costo di produzione : sinora, i tentativi di concentrazione sono stati attuati con l’utilizzo di particolari metamateriali, assemblati a mano, grazie ai quali si sono realizzate lenti tridimensionali efficaci ma costose. Al contrario, il sistema individuato dal gruppo si costruisce in una sola fase, risulta più facile da produrre e impiega materiali più economici.

Con alle spalle finanziamenti di tutto rispetto (la scuola di Ingegneria dell’Università del Michigan ha un budget di 130 milioni di dollari l’anno), potrebbe dunque volgere al termine l’attesa di efficienti ed economici dispositivi di ricarica wireless e di alimentazione a distanza . Accessori come il caricagadget universale potrebbero in breve divenire un lontano ricordo.

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
28 apr 2008
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