MIX, una interruzione che preoccupa

MIX, una interruzione che preoccupa

Moltissimi utenti in particolare del Nord Italia si sono imbattuti lunedì in un singolare black-out dei servizi di rete. Un caso dovuto ad un guasto nell'infrastruttura del Milan Internet eXchange. Ecco com'è andata
Moltissimi utenti in particolare del Nord Italia si sono imbattuti lunedì in un singolare black-out dei servizi di rete. Un caso dovuto ad un guasto nell'infrastruttura del Milan Internet eXchange. Ecco com'è andata

Milano – Un’ora. È bastata un’ora di down al Milan Internet eXchange , il MIX, perché domande e inquietudini si facessero strada in molti utenti Internet italiani. Ed è comprensibile: attraverso il MIX passa circa il 60 per cento del traffico di rete nostrano. È grazie al MIX che operatori diversi interscambiano i dati, è attraverso il MIX che prende vita gran parte della Internet italiana, che i pacchetti dati raggiungono le destinazioni desiderate.

L’incidente è avvenuto lunedì, il 5 maggio, ed è stato causato da una serie di fattori elettrici : l’alimentazione ai sistemi si è esaurita alle 17.28 di quel pomeriggio per riprendere regolarmente solo un’ora dopo, alle 18.30. La caduta del servizio, anche solo per un tempo così ridotto, ha significato per molti utenti italiani l’impossibilità di utilizzare correttamente i servizi di rete , e di raggiungere siti anche molto popolari, come quello del Corriere della Sera o de IlSole24Ore .

Non a caso proprio quest’ultimo sottolinea il problema parlando di una rete italiana fragile , in balìa di guasti che possono bloccarne intere porzioni, eppure si tratta di un network ormai centrale per le attività di imprese, istituzioni e famiglie.

Una situazione in parte legata al fatto che il MIX non è sufficientemente interconnesso al più piccolo ma rilevante snodo romano, il NaMeX . Ma è solo una delle ragioni: molti operatori di Milano non hanno reti che si estendono fino a Roma. In più certe decisioni non sono facili da assumere all’interno di un consorzio come il MIX, come ad esempio l’apertura di un secondo nodo di sicurezza per il MIX. Un’assenza di un vero backup legata, nelle parole di Joy Marino, a capo del MIX nonché pioniere della rete italiana, proprio alla mancanza del “necessario consenso” da parte dei partecipanti.

Al MIX intanto spiegano con una cronistoria dettagliata le dinamiche dell’incidente durato 62 minuti.
“L’interruzione – spiega la nota del MIX – è stata la conseguenza di una sequenza di eventi non prevista:
– alle 17:15 c’è stato un evento di mancanza di rete nel comprensorio di Via Caldera;
– gli UPS hanno mantenuto in funzione i sistemi;
– il generatore diesel è entrato in funzione in pochi minuti, come previsto;
– a causa di una errata configurazione di alcuni interruttori magnetotermici il quadro elettrico principale di sala non ha effettuato correttamente la commutazione della sorgente elettrica in ingresso agli UPS;
– alle 17:28 si è esaurita la carica delle batterie ed è venuta a mancare agli apparati attivi alimentati a 220V e ospitati presso MIX, la corretta alimentazione elettrica;
– il personale ha immediatamente analizzato le cause del problema ed ha provveduto ad un ripristino provvisorio dell’alimentazione;
– alle 18:30 è ripreso il normale funzionamento del servizio”.

Il MIX rileva come ieri alle 5 del mattino per un’ora si è eseguito un intervento di manutenzione straordinaria per verificare “le ripristinate caratteristiche di ridondanza ed affidabilità della distribuzione elettrica della Sala Dati”. Le due interruzioni, quella di lunedì e quella di ieri mattina, sono evidenziate con chiarezza dal grafico qui sotto relativo all’attività dell’ultima settimana.

il grafico del MIX

Va detto che l’urgenza di un backup è legata proprio alla centralità delle attività di rete, sebbene eventi di questa dimensione siano tutto meno che all’ordine del giorno. Il MIX sottolinea infatti come in 7 anni siano state due le interruzioni di servizio , dalla durata complessiva di 98 minuti, sulle 60mila ore complessive di operatività.

“Quest’ultima interruzione – spiegano gli uomini del MIX – è stata causata da un errore umano nell’installazione, ma gli impianti tecnologici sono comunque sovradimensionati rispetto alle necessità correnti e garantiscono la continuità del servizio anche in caso di black out elettrici prolungati come già accaduto nel 2003 in occasione del black out nazionale e come in altre occasioni passate, giustamente, inosservate”.

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Pubblicato il
8 mag 2008
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