In orbita da pochi giorni, a 10 giorni dal lancio, Giove-B ha iniziato ad operare. Il satellite sta trasmettendo il segnale di Galileo , il “GPS europeo”, utilizzando la specifica MBOC (Multiplexed Binary Offset Carrier).
“Ora con la trasmissione di Giove-B del suo segnale così accurato nello spazio – hanno spiegato i dirigenti del progetto – avremo una rappresentazione reale di quello che Galileo potrà offrire nel fornire i servizi di localizzazione satellitare più avanzati, assicurando allo stesso tempo compatibilità e interoperabilità con il GPS”.
L’interoperabilità tra Galileo e GPS è stata ampiamente dibattuta ma è anche legata alle esigenze commerciali dei produttori dei moltissimi diversi dispositivi che si basano sui satelliti di localizzazione.
A seguire i progressi di Giove-B, il primo vero segno che Galileo potrebbe effettivamente diventare una realtà dopo lunghe tribolazioni, sono i tecnici del centro Telespazio di Fucino insieme a quelli dei centri olandesi, belgi e britannici.