MSN non voleva bloccare YouTube

MSN non voleva bloccare YouTube

Microsoft ammette l'errore: non era nostra intenzione impedire agli utenti di Messenger di scambiarsi link di siti della concorrenza. Parte, intanto, Messenger TV, la tv che si guarda in compagnia. Da remoto
Microsoft ammette l'errore: non era nostra intenzione impedire agli utenti di Messenger di scambiarsi link di siti della concorrenza. Parte, intanto, Messenger TV, la tv che si guarda in compagnia. Da remoto

Scriveva due giorni fa Lorenzo C. a Punto Informatico : “Provate ad inviare ai vostri contatti su MSN link a youtube.com, vedrete che sorpresa”. Il riferimento era all’impossibilità per gli utenti del software di instant messaging di Microsoft di scambiarsi in libertà certe URL, fino a ieri liberamente scambiate. Stessa cosa segnalavano in tanti, tra questi Andrea: “Non si può inviare ai propri contatti il link diretto a youtube.com e google.com. A questo esiste una spiegazione razionale che non faccia entrare in gioco la malizia?”.

il messaggio di blocco Le segnalazioni di Lorenzo, Andrea e dei molti altri che hanno scritto in redazione, facevano eco alle moltissime testimonianze pubblicate da blogger di diversi paesi, segnalazioni che si sono rincorse anche su Twitter e che indicano come tra il 10 e l’11 maggio gli utenti dei servizi di messaggistica di Microsoft si siano visti bloccare la possibilità di scambiare certi link .

Molti hanno parlato di complotto ai danni di competitor come Google e YouTube, altri invece hanno immaginato di trovarsi dinanzi ad un grossolano errore.

Punto Informatico ha contattato Microsoft per capire da dove sia nato questo filtering, destinato a interessare molti milioni di utenti Internet. La risposta ufficiale del big di Redmond è quella contenuta in un post di Dharmesh, incaricato Microsoft, che ne ha parlato sul blog di Messenger su Spaces: si è trattato di un errore.

Scrive Dharmesh: “Tra venerdì notte e sabato mattina il nostro servizio Messenger ha bloccato erroneamente molti indirizzi legittimi. Ci scusiamo moltissimo per le difficoltà in cui si sono imbattuti i nostri utenti”. Dharmesh parla di un problema durato solo poche ore e spiega come i filtri impostati su Windows Live Messenger, di cui si è più volte parlato su Punto Informatico , siano pensati per tenere alla larga malware, siti di phishing e altre minacce ma non certo siti legittimi.

Dharmesh, che pure evita di nominare le URL dei competitor, nel suo post spiega quale sia la procedura che porta al blocco di una specifica URL . Spiega che molti fattori entrano in gioco, come il numero di volte che una URL viene trasmessa, la frequenza con cui viene trasmessa, il numero di account dai quali viene trasmessa. La URL viene anche confrontata manualmente con le liste nere di siti malevoli e via dicendo. “Quando una URL viene considerata dannosa, un blocco può essere attivato su una pagina specifica o un intero dominio. Questo processo è interamente gestito da un partner di Microsoft. Venerdì Microsoft non ha richiesto di bloccare alcuna delle URL che sono invece state bloccate per errore”. Microsoft si dice al lavoro per capire in che modo si sia arrivato a questi “incorrect blocks”.

Tutto questo è accaduto proprio nelle ore in cui Microsoft sta lanciando il nuovo servizio video legato al suo prodotto di messaging. Si chiama Messenger TV e nella nota diramata alla stampa si legge di accordi con MTV Italia, Mediaset e Sony BMG. Il servizio permette di vedere i video di MSN “insieme” e “in contemporanea” con i propri contatti, per commentarli e socializzare mentre si fruisce dei contenuti dei canali Mediaset piuttosto che delle music video clip di MTV e altro ancora. “Da oggi – fa sapere Pietro Scott Jovane, Country Manager di Microsoft Online Services Group in Italia – grazie alla Messenger TV, gli utenti potranno condividere i contenuti di qualità di MSN Video con i loro amici e vederli contemporaneamente attraverso Windows Live Messenger. Guardare un video online diventerà quindi un’esperienza sociale, come vedere la tv insieme ai propri amici seduti sullo stesso divano”.

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Pubblicato il
13 mag 2008
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